Brescia, mancate entrate per 31 milioni a causa del coronavirus

Palazzo Loggia ha fatto fronte alle spese, con riserve e il dividendo di A2A. "Ora aspettiamo il decreto rilancio".

(red.) Il Bilancio Preventivo 2020 del Comune di Brescia è stato deliberato dal Consiglio Comunale il 10 febbraio scorso. “È stato un bene”, spiega l’assessore competente di Palazzo Loggia, Fabio Capra, in una relazione,” perché siamo stati in grado di affrontare l’emergenza Covid con adeguate risorse. A partire dal Fondo di riserva che ha consentito di rispondere subito alle prime necessità: dispositivi di protezione, sanificazione dei locali, criticità cimiteriali e altro”.

Le entrate correnti (tributarie ed extratributarie) sono quasi pari a ZERO in questi primi 5 mesi, perché le scadenze sono state sospese o non sono ancora maturate. Secondo le stime elaborate a livello nazionale da ANCI, ovviamente rapportate al nostro bilancio, le minori entrate, in termini di competenza e/o di cassa, è per il Comune di Brescia di circa -31 milioni di euro.
La liquidità del Comune di Brescia è in questo momento assicurata dai dividendi A2A (60,7 milioni di euro) della settimana scorsa, in quanto la disponibilità di cassa esistente a inizio anno (60,9 milioni di euro) si è via via esaurita. Nonostante le proprie difficoltà per i mancati incassi, il Comune ha tuttavia proseguito regolarmente il pagamento dei propri fornitori e creditori in generale. Segnale questo di attenzione e solidità.

Sul fronte delle maggiori spese, in particolare per interventi di sostegno economico alle famiglie e alle povertà, queste sono state affrontate grazie ai trasferimenti governativi Cura Italia (1,1 ml) e grazie ai fondi raccolti con il progetto “SOStieni Brescia”, che attualmente ha raggiunto la somma di circa 2,3 milioni di euro. Quindi, secondo gli amministratori comunali, non vi è bisogno di uno stravolgimento del Bilancio 2020, ma di una variazione mirata alle nuove priorità e alle necessità dettate dalla pandemia.
“Per esempio”, si legge nella relazione dell’assessore Capra, “a partire dal tema dei centri estivi, in cui sono in gioco importi potenziali significativamente diversi in funzione delle modalità organizzative che saranno praticate e sul versante della riapertura della scuola a settembre, circa la quale non ci faremo trovare impreparati. E confermando tutte le opere pubbliche a Bilancio, a sostegno delle quali è confermato il contributo regionale di 2 milioni”.
E’ di tutta evidenza che la situazione non possa essere affrontata con le sole risorse comunali. In altri termini, per il mantenimento degli equilibri di bilancio saranno determinanti le risorse assegnate attraverso i provvedimenti attuativi del Decreto Rilancio e di eventuali successive integrazioni. In particolare:
• La ripartizione del fondo di 200 ml di euro destinato ai Comuni appartenenti alle 5 province lombarde che sono state duramente colpite dalla pandemia, destinato a finanziare misure di sostegno economico e sociale alle rispettive comunità. Il fondo dovrebbe corrispondere a circa 12 milioni di euro per il Comune di Brescia;
• Meno chiaro è il quadro riferito al fondo di 3 miliardi da ripartire tra tutti i Comuni, in proporzione alle minori entrate al netto delle minori spese maturate, secondo coefficienti che dovranno essere formulati da un apposito tavolo tecnico presso il Ministero dell’Economia. Il termine per la quantificazione delle somma spettante a ciascuno Ente è il prossimo 10 luglio. Nel frattempo, per sostenere la liquidità dei Comuni, è di queste ore la notizia di un’anticipazione pari al 30% del fondo. Tale somma corrisponde per il Comune di Brescia a circa 4 ml di euro;
• Specifiche norme del DL Rilancio riguardano inoltre le compensazioni di minori entrate disposte dal legislatore (es. prima rata IMU delle strutture alberghiere), ma anche in questo caso è necessario attendere i provvedimenti, attesi entro giugno.

Sul fronte della spesa, le misure finalizzate ad allentare la pressione della spesa corrente sono state orientate prevalentemente alla gestione attiva del debito, in particolare grazie alla disponibilità di UBI che ha aderito all’accordo ABI/ANCI per la sospensione delle quote capitale dei mutui in ammortamento nel 2020. Si tratta, per il Comune di Brescia, di minori spese per l’esercizio 2020 di circa 5 milioni di euro, che potranno essere utilizzate, in sede di assestamento di bilancio, per riassorbire parte delle minori entrate.
“Ulteriori risorse destinabili al mantenimento degli equilibri di parte corrente derivano dall’avanzo di amministrazione accertato con il rendiconto 2019”, spiega Capra, “che porterò in Consiglio Comunale il 3 di giugno. Lo schema di rendiconto libera infatti risorse per circa 5 milioni di euro. Tali risorse, che ordinariamente sarebbero destinate al finanziamento di nuovi investimenti, nell’attuale situazione di eccezionale difficoltà saranno prioritariamente destinate al mantenimento degli equilibri di parte corrente”.

Infine, sono attualmente in corso le verifiche, con i diversi uffici comunali, per quantificare le possibile economie di spesa corrente, rispetto agli stanziamenti del bilancio di previsione iniziale, anche in relazione alle attività, servizi e iniziative che, sempre a causa dell’emergenza sanitaria, sono stati necessariamente sospesi, ridotti o non attivati.
Gli esiti della complessiva ricognizione, in termini di minori entrate, maggiori spese e possibili economie, saranno sottoposti all’esame del Consiglio comunale, chiamato a deliberare in modo specifico sul tema del mantenimento degli equilibri di bilancio. in sede di assestamento del bilancio a luglio.

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