Suolo pubblico, “a Brescia serve procedura semplificata per nuove richieste”

Lo chiedono i consiglieri di minoranza Bordonali e Maggi. "I baristi e i ristoratori devono essere aiutati e non soffocati".

(red.) “Abbiamo raccolto le denuncie di molti gestori di locali, completamente abbandonati dall’Amministrazione Del Bono”. Così Simona Bordonali e Michele Maggi, consiglieri della Lega a Palazzo Loggia, che annunciano la presentazione di un Odg per l’introduzione urgente di una procedura semplificata per le richieste ex novo di occupazione di suolo pubblico da parte di bar e ristoranti.

“Grazie alle nostre sollecitazioni – spiegano Bordonali e Maggi – è stato consentito ai bar e ristoranti l’ampliamento gratuito dei plateatici. Il problema però sorge per quelle attività che fino ad oggi non avevano uno spazio esterno a disposizione. Dopo due mesi di chiusura gli esercizi che oggi chiedono, giustamente, dopo aver ridotto il numero di posti a sedere interni per questioni sanitarie, di poter occupare suolo pubblico temporaneamente per l’installazione di tavolini, sedie e ombrelloni connessi all’attività di somministrazione di cibi e bevande sono costretti a partite da zero, utilizzando il procedimento ordinario. Questo li obbliga a produrre quintali di scartoffie, ma soprattutto impone loro di sborsare parecchi soldi, dovendo coinvolgere professionisti, senza contare inoltre i tempi biblici di risposta che è facile prevedere.
A noi pare assurdo e incomprensibile, in particolare anche il fatto che non sia stato sospeso almeno fino a ottobre 2020 il canone per l’occupazione di suolo pubblico su tutti i plateatici, ma solo sulla parte di ampliamento. Forse a qualcuno non è chiara una cosa: per i bar e i ristoranti, la possibilità di ampliarsi esternamente è ormai una questione di sopravvivenza.
Per questa ragione, come Lega, presenteremo oggi un Ordine del Giorno in Loggia per chiedere alla Giunta di attuare subito una procedura semplificata, possibilmente per via telematica, dedicata a tutte le attività che al momento non hanno ancora posti all’esterno del locale. Basterebbe un permesso provvisorio, con durata temporale fino al 31 ottobre, con il via libera da parte dell’amministrazione, dopo aver valutato l’impatto sulla viabilità, che dovrebbe necessariamente arrivare in massimo 15 giorni.
Ci aspettiamo che vengano ascoltate le istanze degli esercenti e delle associazioni di categoria; confidiamo – concludono Bordonali e Maggi – che almeno per una volta qualcuno dimostri un briciolo di buon senso, agendo tempestivamente ed evitando di dare il colpo di grazia ad un settore che rischia l’estinzione”.

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