28 maggio, lavori di conservazione per la stele di Piazza Loggia

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(red.) Oggi, giovedì 14 maggio, in vista della celebrazione annuale del 28 maggio, l’Accademia di Belle Arti SantaGiulia ha realizzato i lavori di conservazione della stele commemorativa della strage di piazza Loggia.
All’inizio dell’intervento erano presenti il Sindaco Emilio Del Bono, l’assessore con delega alla Casa della Memoria Marco Fenaroli, l’assessore alla Rigenerazione urbana Valter Muchetti, il Direttore dell’Accademia Cristina Casaschi e l’amministratore delegato del Gruppo Foppa Giovanni Lodrini.
Nella primavera passata l’Accademia SantaGiulia aveva raccolto con entusiasmo l’invito del Sindaco Emilio Del Bono di occuparsi della pulizia e della manutenzione conservativa del monumento commemorativo che tanto a cuore sta a tutti i bresciani.

Dopo approfonditi studi, l’esecuzione dell’intervento era stata pianificata per la primavera di quest’anno a cura degli studenti, coordinati dal professor Alberto Fontanini. Purtroppo l’emergenza sanitaria non ha reso possibile lo svolgimento di attività didattiche in presenza fisica. Ciò nonostante, sebbene il progetto didattico sia stato sospeso, l’Accademia SantaGiulia ha deciso di eseguire l’opera di sistemazione della stele e di restituire alla città il monumento sanato dalle ingiurie del tempo.

Brevi note sulla stele commemorativa e sui lavori
A distanza di due anni dalla strage del 1974, in piazza della Loggia, fu eretta una stele commemorativa nel luogo esatto dello scoppio dell’ordigno.

La stele è stata progettata dall’architetto veneziano Carlo Scarpa ed è concepita come una colonna romana. Nel marmo sono incisi la data della strage e i nomi delle otto vittime. Si tratta di un monumento minimale, ma pregevole, che nasce dall’osservazione della piazza, della sua vita quotidiana e delle ritualità generate dalla strage.

La stele richiedeva un intervento di pulitura e manutenzione che è stato realizzato mediante la rimozione dalle superfici dei depositi di polveri ed inquinanti. Il basamento ottagonale, in marmo di Botticino martellinato, era sensibilmente macchiato nella parte interna da depositi coerenti di colore brunastro.

Anche alcune lettere dorate incise nel porfido mostravano depositi di particolato e consunzioni localizzate dovute all’esposizione agli agenti atmosferici.

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