Via Gatti, Consiglio di fuoco a palazzo Loggia

Insulti, minacce e proteste dai residenti delle case occupate e attivisti di "Diritti per tutti" che ieri hanno partecipato alla seduta. Due volte sospesa.

(red.) E’ stata una seduta di fuoco quella del Consiglio comunale di ieri, venerdì 30 novembre, a palazzo Loggia a Brescia. L’occasione è stata un’interrogazione presentata dalla Lega per quanto riguarda le casette occupate di via Gatti e quando il Comune avesse intenzione di sgomberarle e demolirle. E ad animare l’assemblea sono stati i numerosi partecipanti del pubblico, tra attivisti dell’associazione “Diritti per tutti” e i residenti di quelle casette. Sono partite così le proteste, minacce e gli insulti da parte degli interessati rivolti al Carroccio e uno di loro ha anche esposto uno striscione.

Una situazione che ha indotto il presidente del Consiglio Roberto Cammarata prima a chiamare le forze dell’ordine, poi a sospendere la seduta. Che è ripresa subito dopo, ma dando il via ad altri scontri verbali e a una nuova sospensione. A palazzo Loggia si sono così moltiplicati gli agenti di Polizia Locale, mentre gli attivisti hanno abbandonato l’aula continuando a protestare con la Lega. Dalla parte istituzionale, invece, l’assessore alla Casa Fenaroli ha dato notizia che via Gatti avrà lo stesso destino di via Corsica e Labirinto, con le cooperative a farsi carico dei 45 occupanti per proporre loro un percorso di reinserimento.

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