Brescia approva il Pums. Ora lo studio per il tram

Via libera al piano urbano della mobilità sostenibile. Nascerà una società partecipata con più enti per raccogliere risorse e progettare gli interventi.

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(red.) Lunedì 19 febbraio dal Consiglio comunale di Brescia è arrivato il via libera al Pums, piano urbano della mobilità sostenibile, che traccia le linee guida sul fronte della mobilità e riduzione del traffico privato. Partendo dalla metropolitana e dai mezzi pubblici in generale che hanno visto aumentare i passeggeri dai 33 a 50 milioni ogni anno. Il primo punto all’ordine del piano è il tram per il quale ora si potrà lavorare allo studio di fattibilità da presentare al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in alcuni mesi.

Ma si sta anche operando per far nascere una società partecipata dal Comune, Brescia Mobilità, Cassa depositi e prestiti e dalle Ferrovie dello Stato. E la quota minoritaria della Loggia nel nuovo gruppo le consentirebbe di essere meno esposto dal punto di vista economico. Intanto, si punta a potenziare le linee degli autobus verso un futuro da tranvie. E il voler far presto sullo studio di fattibilità potrebbe portare Brescia, tramite la neo società, ad attingere fondi dal decreto Delrio per milioni di euro.

Il nuovo servizio di tram punta a collegare la parte est e ovest della provincia rispetto alla nord-sud della metropolitana. Quindi, dalla Bornata verso Pendolina e dal villaggio Violino verso la Fiera, mentre il metrobus, anche se pare difficile, potrebbe allungarsi fino a Concesio. Si parla anche del treno metropolitano dalla stazione di Brescia verso Castegnato sui binari della linea regionale per Iseo e 175 chilometri di piste ciclabili.

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