Centrale del Latte, è ufficiale: resta della Loggia

La Corte dei Conti ha timbrato l'atto del sottosegretario Boschi, evitando così alla società alimentare di sganciarsi dal controllo del Comune di Brescia.

(red.) Dal 22 gennaio la Centrale del Latte di Brescia è ufficialmente esclusa dal taglio delle società municipalizzate imposto da un decreto del ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia. L’atto firmato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi con cui liberava il gruppo bresciano dalla scure ha avuto anche il timbro della Corte dei Conti. Di conseguenza, la società controllata al 51,3% dal Comune di Brescia potrà continuare a restare legata a palazzo Loggia.

Il Comune per diverso tempo aveva lottato affinché venisse riconosciuta la buona attività economica e senza problemi finanziari, nonostante il decreto Madia imponesse il taglio dei legami con le società pubbliche che non fossero indispensabili al funzionamento della “macchina” comunale. La Centrale del Latte, infatti, si occupa di tutt’altro. Il peso bresciano ha avuto ragione ed evita alla Loggia di dover muoversi per la quotazione in Borsa o verso una Fondazione: queste erano le due soluzioni in campo.

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