Loggia, Tintoretto sarà demolita o riqualificata

Approvata in Consiglio comunale una variante che definirà comunque un futuro per la torre di San Polo. Al contrario la Cimabue resta ancora nel limbo.

(red.) Lunedì 15 gennaio a palazzo Loggia, a Brescia, si è svolta una nuova seduta del Consiglio comunale che ha visto confrontarsi, tra i vari ordini del giorno, sul più dibattuto tema della torre Tintoretto di San Polo. Ma nel mezzo è finita anche la sua “gemella”, la Cimbabue. A proposito della prima, struttura vuota non più abitata e che da quasi dieci anni attende di conoscere il suo futuro, l’assemblea ha approvato quasi all’unanimità un atto particolare.

In pratica, è stato rimosso il veto sul fatto che l’unica ipotesi di futuro fosse la demolizione. Di conseguenza, l’Aler – azienda lombarda dell’edilizia residenziale – proprietaria della torre definirà un bando di gara da lanciare sul mercato. Quindi, saranno gli operatori, in base alle offerte, a decidere se radere al suolo la struttura, oppure riqualificarla. Per esempio, con appartamenti privati di housing sociale e a canone moderato, tenendo conto che la torre non potrebbe più ospitare alloggi pubblici.

Quindi, la Tintoretto, sia per l’una che per l’altra strada, si vedrà definire il risultato. Niente da fare, invece, per la Cimabue che è stata esclusa dai provvedimenti. In questo caso restano le stesse incognite della torre più famosa, tanto che anche in maggioranza sono emersi dei dissidi su questa scelta.

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