Tintoretto, presidio davanti a palazzo Loggia

Una delegazione dei movimenti per la lotta alla casa ha protestato per chiedere che la torre non venga demolita. In giunta il via alla variante al Pgt.

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(red.) Nelle aule di palazzo Loggia, a Brescia, la variante al Pgt per rendere possibile la demolizione della torre Tintoretto di San Polo. All’esterno, un presidio delle delegazioni dei movimenti per la lotta alla casa. E’ quanto successo martedì mattina 8 novembre. L’assessore all’Urbanistica Michela Tiboni, come annunciato, ha presentato il documento da approvare da parte del resto della giunta.

In sintesi, la modifica del piano di governo del territorio sulla questione di San Polo e il piano delle regole. La società Investire Sgr, infatti, che ha rilevato la gestione del palazzo disabitato, ritiene che l’unica soluzione possibile per riqualificare il quartiere sia la demolizione della Tintoretto. Così il sindaco Emilio Del Bono e il resto della giunta sono stati chiamati a votare la variante che consente l’operazione.

In ogni caso, la modifica territoriale potrà entrare in vigore solo nel 2017 in seguito alle eventuali osservazioni dei cittadini. Una misura che secondo la squadra di governo potrà rendere completa la riqualificazione del quartiere. Ma dall’altra parte ci sono i contrari, a partire dai movimenti antagonisti e della lotta per la casa.

Sabato 5 novembre hanno occupato un locale ai piedi della torre, mentre martedì mattina si sono presentati davanti alla Loggia con cartelli e cori. Hanno così ottenuto un incontro con l’assessore alla Casa Marco Fenaroli per chiedere al comune un dialogo. I movimenti sono contrari alla demolizione e favorevoli al mantenimento delle case popolari e che “non venga venduto ai privati e per l’housing sociale”.

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