Partecipate, Centrale del Latte in borsa?

L'azienda controllata dal comune di Brescia deve essere ceduta per legge. Così Capra (Pd) in consiglio fa una proposta: possibile lo sbarco a piazza Affari.

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(red.) Giovedì 29 settembre a palazzo Loggia si è riunito il consiglio comunale di Brescia che, durante la seduta, ha eletto Laura Parenzo come nuova presidente dell’assemblea al posto del dimissionario Giuseppe Ungaro. Ma uno degli ordini del giorno più interessanti è stato quello del futuro della Centrale del Latte. Il 23 settembre è entrato in vigore il decreto Madia (ministro della Pubblica Amministrazione) che impone agli enti locali la cessione delle partecipate, se non sono utili ai servizi istituzionali. E questo è anche il caso della Centrale, posseduta per il 51,3% dalla Loggia.
In campo ci sono diverse ipotesi e tra queste era spuntata quella di Francesco Onofri (Piattaforma Civica) per trasformare l’azienda in una Fondazione in cui far confluire imprenditori e società bresciane. Ma con risultati concreti per l’intera città. E dall’assemblea, come scrive il Giornale di Brescia, è emersa un’altra possibilità, lanciata dal consigliere Fabio Capra (Pd). La Centrale del Latte di Brescia potrebbe essere quotata in borsa, con un aumento di capitale e azioni, che porterebbe palazzo Loggia al controllo, seppur minore, con un patto di sindacato insieme ad altri bresciani. Così ci sarebbe l’incasso dei dividendi e l’azienda potrebbe crescere dal punto di vista industriale.

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