Anci e sindaci bresciani: “Speriamo in Renzi”

In Loggia presentata l'indagine dell'Ipsos sul rapporto fra i cittadini, le amministrazioni comunali e lo Stato. Fiducia verso i sindaci e timide speranze verso il nuovo premier.

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«I sindaci hanno fatto gli esattori Imu per lo Stato. Noi sappiamo assumerci le responsabilità di fronte ai nostri cittadini e perciò chiediamo che ci sia riconosciuto l’intero gettito Imu e ci siano dati obiettivi di risparmio, lasciando a noi decidere come farlo».
Imu, Tasi, Legge di stabilità e «sua relativa condanna»: l’Anci Lombardia incontra i sindaci del Bresciano, nell’ottava tappa del tour regionale e punta l’indice su problemi e difficoltà crescenti. É il presidente Attilio Fontana che ribadisce, in Loggia, durante il confronto coi primi cittadini che «se c’è ancora un poco di coesione sociale in questo Paese,di sicuro lo sideveagli sforzi dei sindaci. Ma la situazione è di pesante difficoltà». Dal 2007 al 2013 i Comuni dice Anci Lombardia – hanno contribuito al risanamento delle finanze pubblicheper oltre 16 miliardi, oltre la metà per tagli ai trasferimenti e il restante come obiettivi del pattodi stabilità. La conseguenza «è stata un crollo degli investimenti del 30%». É il grido d’allarme e l’appello al nuovo premier Matteo Renzi «che è stato sindaco come noi, e ha condiviso i nostri problemi».
I sindaci bresciani sono attenti e vedono delinearsi tra le pagine dell’indagine annuale Ipsos-Anci di  novembre un«quadro di incertezza per il 2014». Sono lì, chiamati a seguire il dibattito itinerante su«Sfide, problemi  e proposte» e dire la loro. Sul tavolo le risposte del campione di mille cittadini lombardi e di un 20% di sindaci (31 da Brescia). «Sono dati rappresentativi », spiega per Ipsos Cecilia Pennati. Lavoro, tasse, economia e risanamento finanziario sono le priorità. I sindaci sono al «centro della tormenta » tra necessità e ipotesi di tagli futuri. Lodevole almeno il tentativo di preservare i servizi sociali, la scuola. E ciò viene ripagato dalla fiducia. Infatti, dicono i dati, si è ricomposto il rapporto tra cittadini e sindaco. Molto diverso l’atteggiamento nei confronti dello Stato. E le previsioni per il 2014 non sono tra le più rosee. «Stavolta sarà difficile non operare tagli ai servizi sociali se i sindaci non riescono in qualche modo a ’tappare i buchi’-proseguono dall’Anci -. Servono autonomia e un nuovo patto di stabilità. Bisogna tornare alla centralità dell’azione comunale».

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