San Bartolomeo contro la Ori Martin

In commissione Urbanistica e Ambiente è approdata la petizione del Codisa. I cittadini contestano l'ampiamento e la riqualificazione dell'acciaieria.

(red.) Da quasi tre anni i cittadini di San Bartolomeo si erano costituiti nel Codisa: il comitato di cittadini del quartiere nato in difesa della salute e dell’ambiente. A minacciarle, secondo i residenti, proprio le grosse e fumanti ciminiere della Ori Martin, la più grande acciaieria bresciana, che da tempo ha chiesto il permesso di espandersi ancora di più. Contro la richiesta di ampliamento e di riqualificazione dell’azienda il Codisa nel 2012 aveva presentato una petizione in Loggia.
Martedì 26 novembre, sul tavolo della commissione Urbanistica e Ambiente, presieduta dagli assessori Gianluigi Fondra e Michela Tiboni, sono finite proprio le carte della petizione. Il portavoce del Comitato Difesa Salute e Ambiente Francesco Pedrini, ha ricordato le esigenze di un quartiere «che rispetto al progetto vive ancora problematiche irrisolte. Come la richiesta di un piano di indagini sull’inquinamento acustico, dell’aria e del suolo, lo studio di soluzioni di mitigazione ambientale e sociale».
Il progetto di ampliamento e riqualificazione era già stato rivisto al ribasso in passato, con l’amministrazione Paroli. L’ampliamento massimo è stato fissato ai 30 metri. Ripensamento anche per l’ipotesi di una bretella parallela a via Razziche, innestata direttamente sulla tangenziale, che è stata superata  (si ragionerà su una riqualificazione di via Canovetti).
Restano però ancora numerosi aspetti urbanistici da discutere, sul tavolo della Loggia. Ora ai commissari spetta stendere una relazione sulla petizione, che sarà discussa in una prossima seduta, prima di approdare in Consiglio comunale.

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