Omofobia, il dibattito arriva in Loggia

In Consiglio un confronto sulla legge in discussione al Senato. A proporlo un documento firmato da Forza Italia, respinto dalla maggioranza. Fuori manifestanti pro e contro il provvedimento.

(red.) Non spetta certo alla Loggia sostituirsi al Parlamento italiano, tuttavia anche al Consiglio comunale di Brescia è toccato confrontarsi con un tema di tale rilievo nazionale.
A portarlo in aula, un documento di Forza Italia che contesta la legge in discussione in queste ore al Senato (di cui c’è anche un emendamento del parlamentare bresciano Gregorio Gitti). La proposta, firmata da 5 consiglieri di centro destra, ha ingaggiato un dibattito più culturale che pratico, ma che tuttavia non ha mancato di far discutere. Anzi, il pretesto politico era forse proprio quello di dividere ed evidenziare differenze culturali fra la maggioranza e l’opposizione. Cercando magari di far emergere possibili fratture all’interno del Pd, diviso fra un’anima laica e una cattolica.
Il testo di Forza Italia, tuttavia, è stato respinto compattamente con 22 voti contro e solo 10 a favore. Tra i voti contrari anche il Movimento 5 Stelle, che con Laura Gamba ha dichiarato: «La legge contro l’omofobia è una legge sacrosanta: non siamo favorevoli a salvacondotti per nessuno, né per associazioni fantomatiche ed oltranziste né per gruppi politici estremisti che, poggiando su opinabili scritti altrui, discriminino l’altro per la propria identità sessuale e reputiamo l’emendamento Gitti una vera vergogna». A favore invece l’ex candidato sindaco Francesco Onofri, che aveva invitato a dibattere nel merito della proposta, considerando la riserva sulla legge quando colpisce non gli atti, ma le opinioni.
A testimoniare l’infiammabilità della questione, la partecipazione civile che accompagna ogni dibattito. Fuori dalla Loggia, mentre i consiglieri discutevano della mozione di Forza Italia, due gruppi opposti di manifestanti si sono silenziosamente fronteggiati. Nel portico del palazzo comunale c’è stato un presidio “pro” legge contro l’omofobia (guidato dall’Arci-gay) e uno “contro” (le sedicenti “Sentinelle”).

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