Pgt, congelato il bando: in vista maxi variante

La Giunta Del Bono mette in campo il primo atto verso la revisione del Piano di governo del territorio, che privilegia la qualificazione dell'esistente.

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(p.f.) Che la nuova giunta non condividesse integralmente il Pgt adottato e approvato dalla precedente amministrazione era cosa nota.
Ora la squadra del sindaco Emilio Del Bono mette in campo il primo atto verso la revisione del Piano di governo del territorio, ovvero il congelamento del bando aperto il 7 maggio scorso, che apriva la strada alle proposte dei privati. «Ci siamo contrapposti, soprattutto per gli indirizzi che vanno nel consumo di suolo agricolo. Abbiamo ribadito in maniera netta che il nostro orientamento privilegia la qualificazione dell’esistente, e riteniamo di dover essere coerenti con questa impostazione».
Nel Pgt, l’articolo 36 prevede un meccanismo programmatorio obbligatorio, di durata triennale, che fissa quantità di superfici di pavimento e criteri di scelta delle varie proposte che possono essere avanzate. Sulla scorta di questo articolo, era stato aperto il bando, che, pur non essendo vincolante per l’amministrazione, sostanzialmente apriva un avviso pubblico per chi voleva avanzare proposte nei vari ambiti di trasformazione in coerenza con il Pgt.
«Questo meccanismo del bando è determinato da criteri ed indirizzi del Pgt. Quindi, in buona sostanza», ha chiarito Del Bono, «il bando aperto prima che arrivassimo, ci metteva nella condizione di prendere atto delle proposte sulla scorta del Piano che non approvavamo. Noi che abbiamo intendimento di procedere ad un cambiamento complessivo dell’urbanistica della città, abbiamo ritenuto di assumere un passaggio politicamente forte, per poi presentare variante compelssiva di Pgt. Su questo versante, la giunta ha ritenuto di dover revocare il bando aperto, e ripensare il meccanismo che va rimesso in moto. Su questo ci stiamo ragionando, ma intanto diamo questo segno politico di rottura». Le sei proposte che erano già state depositate (la scadenza del bando era prevista per il 15 settembre) restano dunque congelate.
Quando saranno pronti i nuovi criteri, si chiederà ai proponenti se intendono confermare le proposte o modificarle. Nessun timore, però, di ricorsi dai privati contro la decisione della giunta, perchè nel bando stesso era specificato che la Loggia non sarebbe stata vincolata. «Non era condivisibile», ha commentato l’assessore all’urbanistica Michela Tiboni, «l’adozione di criteri e la stesura del bando, perché la quantificazione di mq di Slp da atturasi nel primo triennio è nei criteri che stanno a monte della definizione del bando. Il Pgt nel documento di piano individua gli ambiti di trasformazione, ma queste previsioni non vanno a configurare dal punto di vista giuridico il regime dei suoli: se si tratta di aree agricole devono restre tali, fino a quando non si perfeziona un’attività di contrattazione tra  amministrazione e proponente sulle modalità con cui mettere in atto la trasfromazione. A nostro parere era venuto meno questo sistema, perché l’amministrazione a maggio si è data dei criteri molto rigidi, senza entrare nel merito della proposta progettuale pervenuta».
Per rivedere il Pgt, attraverso una maxi variante, la giunta si è data come tempo un anno e mezzo. «Però dobbiamo gestire la transizione», ha aggiunto Tiboni, «congelando ciò che nel Pgt è condivisibile». «I criteri su cui lavoriamo», ha sottolineato Del Bono, «sono quelli che penalizzano il consumo di suolo, perché questo bando apriva  al consumo con i meccanismi di compensazione. Per il futuro, la giunta potrebbe valutare di indicare dei criteri e valutare i singoli progetti depositati: non è detto, dunque, che si riapra un bando».
Altra rottura rispetto al passato riguarda il bonsu bebè. La Loggia dovrà versare quasi 38.000 euro di risarcimento, a seguito dell’ottavo provvedimento di condanna. «Abbiamo intenzione non solo di non resistere più in nessuna sede su quella delibera», ha assicurato il sindaco, «ma il nostro intendimento è anche di fare passi politici verso i ricorrenti, perché si chiuda questa lunga sequela di condanne e risarcimenti danni. E’ stata una scelta nefasta dal punto di vista politico e dell’equità, che esprime la superficialità dei profili amministrativi che hanno perseguito quella strada».
Buone notizie, infine, per i giovani. «Si è aperta un’opportunità», ha illustrato l’assessore all’istruzione Roberta Morelli, «grazie ad un cofinanziamento regionale per l’inserimento lavorativo dei giovani. Un progetto di quasi 260.000 euro, cofinanziato dalla Regione per 77.000, rivolto a giovani tra 18 e 25 anni, interessati a esperienze lavorative con tirocini e  apprendistato». Il bando sarà messo a punto nelle prossime settimane, con il coinvolgimento di associazioni del territorio.

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