Unioni gay, non passa emendamento M5S

Bocciata la proposta di un riconoscimento delle unioni civili da parte del Consiglio. Compatto "no" dell'opposizione, diversificata la posizione della maggioranza.

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(red.) «Unioni civili: riconoscimento delle famiglie anagrafiche basate su vincoli affettivi dotando il comune di un ufficio competente per il rilascio del “Certificato di famiglia anagrafica basato sul vincolo affettivo”, inteso come reciproca assistenza morale e materiale ai sensi dell’art. 4 del regolamento anagrafico. Tale impegno porterà l’amministrazione comunale ad adottare delibere volte ad eliminare le discriminazioni e le disparità di trattamento nei settori di competenza della medesima amministrazione, fra le coppie unite dal vincolo matrimoniale e le coppi di fatto, anche adeguando in tal senso tutti i regolamenti comunali». Questo il testo che doveva essere inserito nel programma amministrativo del Comune di Brescia e che tratta delle cosiddette unioni omosessuali, o meglio ancora, del «certificato di famiglia anagrafica basato sul vincolo affettivo».
Venerdì, in Consilgio comunale, il Movimento 5 Stelle ha presentato un emendamento in cui veniva richiesto il riconoscimento delle unioni civili. La proposta è stata messa ai voti e bocciata: 21 i contrari, 3 favorevoli(insieme alla Gamba, hanno detto sì i rappresentanti di Sel) e cinque astensioni (Brescia per passione e Civica per Del Bono). “No” anche dalla Lega, mentre Francesco Onofri (non presente alla votazione) aveva dichiarato di essere «tendenzialmente contrario».
La maggioranza in Loggia ha mostrato di non essere compatta sul tema, ma come ha puntualizzato Fabio Capra, l’argomento è tale da meritare più di una votazione ad un emendamento, ma, piuttosto, di una riflessione collettiva, di un dibattito in Commissione.

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