Corte dei Conti: “Brescia, troppe partecipate”

Il Comune è finito sotto la lente dell'organo di Stato per il numero “troppo marcato” di società a partecipazione pubblica. E Paroli pensa ad una 'holding' della Loggia.

(red.) Troppe società partecipate per Brescia. E la Corte dei Conti bacchetta la Loggia. Sono infatti 103, il doppio di Bergamo, che ne ha 58 e meno di quelle detenute da Milano (150), le società a partecipazione pubblica, che gravano, a livello regionale, per il “ 16,25%”.
La Corte ha definito il fenomeno “troppo marcato” e sollecitato un approfondimento per Brescia, Bergamo e Milano.
Per il sindaco Paroli, però, come riporta il Giornale di Brescia, si tratta di società con “positività e utilità strategica”, annunciando comunque una spending review delle partecipazioni per il prossimo anno, con il rinnovo di tutti i Cda in scadenza.
Secondo le direttive del Ministero, infatti, gli enti locali avrebbero dovuto dismettere “tutte le società che non producono beni o servizi strettamente necessari al perseguimento delle finalità istituzionali dell’ente stesso”. Brescia ha considerato “non strategici”: Acb Servizi, Azienda servizi Valtrompia e Banca Popolare Etica. Per il primo cittadino bresciano si tratta comunque di società a costi bassissima, dove spesso i consiglieri lavorano a costo zero e che rappresentano comunque, nella loro numerosità, segno di sviluppo e non di sprechi.
Resta il fatto che il rischio è quello di un richiamo formale dalla Corte dei Conti, soprattutto in relazione a Brescia Mobilità che ha originato gli “spin-off” Sintesi e Brescia Trasporti e, di seguito, anche Brescia Infrastrutture e Metro Brescia. “Doppioni”sotto la lente dei giudici economici e per i quali è necessaria una riconversione, oppure una fusione per ridurne il numero.
In scadenza, a fine maggio, proprio in prossimità delle amministrative a Brescia, ci sono i Consigli di amministrazione del Centro sportivo San Filippo, Brescia Solidale, Csmt e Centro Fiera Brixia Expo.
Per il 2013 (sempre che venga riconfermato in cabina elettorale), Paroli pensa anche alla costituzione di una sorta di “holding” della Loggia, un’ipotesi su cui aveva lavorato anche l’ex assessore al Bilancio Fausto Di Mezza. Uno strumento, ha spiegato il primo cittadino uscente, utile per gestire il patrimonio pubblico e garantire o servizi comunali.

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