Bonus bebè, c’è il risarcimento del Comune

Alle famiglie escluse dalla delibera comunale sono stati erogati non solamente i 1000 euro del contributo, ma anche i 3mila a titolo di "risarcimento da discriminazione".

(red.) Sono stati erogati i contributi per il “Bonus Bebè” che il Comune di Brescia aveva emesso (delibera numero 46 del 30 gennaio 2009,) ma solo a vantaggio delle famiglie di bimbi italiani.
Contro tale decisione nel 2009 una coppia di immigrati, residenti da anni nel nostro Paese e in città, aveva fatto ricorso, ottenendo ragione dal tribunale.
Il giudice Alessio della sezione Lavoro del tribunale di Brescia ha dichiarato discriminatorio il comportamento del Comune e ordinato all’Amministrazione di cessare la condotta discriminatoria e lo ha condannato a pagare a ognuno dei quattro ricorrenti 3 mila euro “a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale da discriminazione” e a pagare all’Asgi (Associazione studi giuridici sull’immigrazione) 15 mila euro, sempre “per risarcimento del danno da discriminazione”. A completare il conto 8.500 euro (+ Iva) per spese legali”.
Oltre ai mille euro che spettavano loro, adesso sono arrivati anche i tremila euro a nucleo famigliare stabiliti come risarcimento danni dalla sentenza dello scorso gennaio. Sia l’Asgi, sia i quattro stranieri hanno destinato parte del risarcimento al fondo “Tutti a scuola”, destinato a coprire le spese per la mensa ed il trasporto scolastici dei bimbi figli di famiglie indigenti.
Per la Cgil la vicenda del bonus bebè ha già pesato sul bilancio della Loggia per più di 100mila euro, denaro pubblico che avrebbe potuto essere impiegato in altro modo. Il segretario della Camera del Lavoro bresciana, Damiano Galletti si augura che la Loggia non voglia presentare ricorso contro il provvedimento del  tribunale. L’amministrazioen cmunale ha infatti tempo sino al 6 aprile per ricorrere.

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