Il bando antigraffiti? Solo 17 richieste

Poche le adesioni di privati cittadini per accedere al contributo comunale per la pulitura degli edifici da disegni e tags. E Rolfi annuncia sanzioni per chi non provvede.

(red.) Non è stato proprio un successo. Stiamo parlando del bando antigraffiti che il Comune di Brescia ha emesso mesi fa e che metteva a disposizone un contributo di 100mila euro (con un “rimborso” fino al 70% del costo degli interventi) per ripulire i muri da scritte e tags. Il bando era diretto ai privati cittadini che avrebbero ottenuto risorse per “rinfrescare” le facciate dei propri palazzi.
Ma solo 17 lo hanno fatto. Segno forse che i bresciani preferiscono tenere le pareti di casa imbrattate piuttosto che pulirle? O forse perché temono, con rassegnazione, che si tratti di interventi inutili dato che gli imbrattatori sono sempre pronti a “firmare” pareti immacolate con le proprie “opere d’arte”? O forse, più prosaicamente, in tempo di crisi, le persone non possono investire risorse per queste spese?
Ma ora il vicesindaco di Brescia Fabio Rolfi ha annunciato sanzioni aspre per i proprietari degli immobili che non si occupano del decoro delle proprie abitazioni.
La prima fase del bando si era chiusa con solo sei richieste, per un valore di 13.278 euro, di cui 8.725 coperti dalla Loggia. L’erogazione massima è fissata a 5milaeuro.
Il bando è stato poi riaperto (“fase due”) per un paio di mesi. In questa seconda sessione a chiedere il contributo comunale solo una decina di provati cittadini. Il numero due in Loggia, Rolfi, ha annunciato che il bando verrà rilanciato, potenziandone l’appeal, attraverso una maggiore e più incisiva comunicazione.
Nel frattempo l’amministrazione comunale ha censito i negozi sfitti ed abbandonati alla sporcizia, contattandone  i proprietari a cui verrà chiesto di intervenie. Se non dovessero farlo scatteranno le sanzioni.

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