Terremoto Mobilità: 7 indagati, 3 arresti

Corruzione, concussione, truffa, turbativa d’asta e associazione a delinquere. Sono le ipotesi di reato su cui indaga la Procura per appalti ed incarichi in assessorato.

(red.) Corruzione, concussione, truffa, turbativa d’asta e associazione a delinquere. Sono queste le ipotesi di reato per le quali la Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta in cui risultano indagate sette persone mentre per  tre  soggetti, un imprenditore, un consulente esterno e un dirigente, sono state emesse ordinanze di custodia cautelare (due ai  domiciliari e una in carcere).
Nella mattinata di martedì la Guardia di Finanza di Brescia, insieme con i carabinieri, ha messo a segno un blitz negli uffici di via Marconi dell’assessorato alla Mobilità e Traffico del comune.
Le indagini riguardano il conferimento di incarichi per le rilevazioni dei dati del traffico in città, risalenti al 2010 e l’assegnazione dell’appalto nel progetto “InfoMobilità”. Nel pomeriggio è stato sentito in Procura Fabio Rolfi, assessore dal 2011, chiamato come persona informata sui fatti.
La vicenda su cui sta indagando la magistratura risalirebbe al 2010, quando l’assessorato era retto da Nicola Orto.
La Procura starebbe indagando su presunti incarichi “pilotati”, appalti “sospetti” e fatture “gonfiate”. Nessun politico risulta coinvolto nell’inchiesta.
L’indagine ha preso il via da un esposto presentato d aun ex collaboratore della Loggia, che aveva lavorato su incarico per l’assessorato.
Nell’indagine sono state effettuate anche intercettazioni telefoniche sulle conversazioni di Giandomenica Gangi, funzionario pubblico ed amministratore del progetto Infomobilità.
Secondo il pm Silvia Bonardi, che coordina le indagini, i funzionari comunali indagati sarebbero  ricorsi a una negoziazione, prassi utilizzabile solo per progetti di valore inferiore al milione di euro. Il progetto Infomobilità (costo 2.383.000 euro) sarebbe stato appaltato alle Spa Mizar e Siemens.
E con lui risulta indagato anche Michele De Beaumont, ingegnere incaricato dal Comune come consulente sui temi della Mobilità che avrebbe agito per fare in modo che lo studio dei flussi di traffico venisse affidato a determinate aziende, Siemens e Mizar, attraverso una gara di appalto con criteri molto “restrittivi”. L’ingegnere avrebbe sviluppato il sistema informatico Cube guadagnandoci 300mila euro.
Tra i nomi delle eprsone indagate anche quello dell’ingegnere Severo Pace di Brescia Mobilità, la controllata della Loggia.
In carcere dunque il numero uno del servizio Mobilità, Giandomenico Gangi, che attualmente si trova in America per un convegno, mentre sono ai domiciliari l’ingegnere Michele De Beaumont e Denis Moras, informatico.
Tra i documenti sequestrati e oggetto dell’indagine anche la fattura per l’acquisto di un televisore il cui costo sarebbe lievitato fino a tre volte tanto quello originario.

 

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