Imu, battaglia di cifre con il ministero

Secondo la Ragioneria del Comune gli introiti dovrebbero attestarsi sui 39 milioni, mentre per il ministero dell’Economia il gettito dovrebbe ammontare a 53 milioni.

(red.) Si dovrà attendere fino al 10 maggio prossimo il decreto del ministero dell’Economia che rivelerà se Brescia è tra i comuni che hanno rispettato il Patto di Stabilità e rientra dunque nel novero di quelli “virtuosi” (potendo così svincolare quei famosi 23 milioni del “tesoretto” risparmiati dalla Loggia).
Intanto però l’amministrazione bresciana è chiamata a sciogliere un altro nodo finanziario, quello che riguarda l’introduzione dell’Imu, l’Imposta unica comunale.
Nel pomeriggio di venerdì si è tenuta una riunione della Commissione Bilancio, presieduta da Fabio Capra, che ha messo su tavolo le differenti stime sul gettito che la tassa dovrebbe portare alle casse del Comune.
Secondo infatti la Ragioneria della Loggia gli introiti per l’amministrazione dovrebbero attestarsi sui 39 milioni, mentre per il ministero dell’Economia il gettito proveniente da Brescia dovrebbe ammontare a 53 milioni 320mila euro. Per una differenza di 15 milioni di euro.
Per risolvere eventualmente tale discordanza sulle cifre, il 10 dicembre, a pochi giorni dal pagamento del saldo dell’Imu da parte dei cittadini, il ministero potrebbe decidere di modificare l’aliquota (che il comune di Brescia aveva deciso di non aumentare), portandola da 4 a 5 o addirittura 6 per mille sulla prima casa.
Inoltre, i Comuni sapranno solo nel febbraio 2013 quanto verrà loro restituito dell’Imu incassato dallo Stato.
Un situazione incerta e complessa, che mette in difficoltà le amministrazioni. Per protestare contro l’Imu e altri provvedimenti governativi definiti penalizzanti, l’Anci, Associazione nazionale comuni italiani, ha indetto una manifestazione dei sindaci il 24 maggio a Venezia.

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