Lega e appalti, le ombre sul Pgt di Brescia

Su Libero la denuncia di un imprenditore per presunti favori a professionisti ed amici del Carroccio. Tra questi Riccardo Franceschi, presidente di Brixia Sviluppo.

(red.) Un imprenditore “sedotto ed abbandonato” e gli appalti previsti dal Piano di Governo del territorio di Brescia. Sono questi gli ingredienti del “casus” sollevato sul quotidiano Libero che riporta la denuncia del presidente del Wtc (Istituto internazionale  per lo sviluppo sostenibile di Brescia), Giacinto Musicco, autore di una mail inviata ai maggiori esponenti leghisti bresciani, dalla quale risulta però escluso il segretario provinciale Fabio Rolfi, nonché vicesindaco in Loggia. E non casualmente.
L’oggetto del contendere è un appalto prima “promesso” e poi “tolto” in sede di approvazione del Pgt un mese fa.
L’originario Piano del comune, adottato a fine settembre, prevedeva che nell’area dell’ex acciaieria “Pietra” venisse realizzato il World Trade Center della Lombardia Orientale, un ipermercato e uffici direzionali.
Successivamente l’amministrazione ha modificato le volumetrie delle aree prevedendo, con la nuova configurazione, il via libera a due centri commerciali “e mezzo”, al posto dei cinque iniziali, ovvero il trasferimento della Coop ai Magazzini generali e il polo pensato all’Idra. La Pietra curva ha assunto invece la vocazione di area esclusivamente direzionale, eliminando dunque lo spazio destinato al commercio.
Uno “scippo” mal digerito da Musicco che punta il dito contro Riccardo Franceschi, un nome non nuovo a Brescia: architetto vicino alla Lega Nord e presidente di Brixia Sviluppo, già coinvolto in una querelle con l’ex candidato sindaco Cesare Giovanardi sul costo dell’ex Oviesse (esiste un fascicolo aperto in procura a sulla acquisizione dell’immobile, attuale sede di “Buonissimo”, da parte della Loggia) e anche sul costo della nuova sede della Polizia Locale in via San Faustino, il quale avrebbe, secondo il presidente di Wtc, e come riporta Libero, “fatto il doppio gioco”, concludendo accordi con Unieco (titolare, con Esselunga, del nuovo progetto all’ex Idra), “nonostante ancora a gennaio 2012 avesse firmato un accordo integrativo dell’incarico professionale finalizzato al’inserimento dell’iniziativa “ex Pietra” nel Pgt di Brescia”.
Musicco, nella mail inviata al Carroccio, domanda come mai Franceschi abbia “rinunciato ad un incarico di 4,5 milioni di euro da parte di Finsibi (Fondo Internazionale)”.
Libero riferisce anche che Finsibi “ha intimato ai primi di marzo all’architetto Franceschi, in nome dei contratti sottoscritti, di dichiarare che non si trovava in condizioni di incompatibilità, senza ottenere risposta e, per questo, ha preparato un articolato esposto all’ordine degli architetti”.
Questo perché, dopo l’affidamento a Franceschi, il progetto avrebbe preso quota, mentre in precedenza era stato snobbato.
Musicco afferma di avere conosciuto l’architetto tramite lo stesso Rolfi ai tempi della sua presidenza alla circoscrizione. Un legame, quello tra Franceschi e l’attuale vicesindaco che sarebbe fatto risaputo a Brescia.
Per il presidente di Wtc la fortuna professionale dello studio dell’architetto, grazie all’amicizia con i leghisti, sarebbe improvvisamente fiorita dopo un periodo, come scrive Libero, “di pane e cipolle”.
Una situazione lamentata da Musicco in un’altra mail nella quale il presidente del Wtc riferisce di malumori espressi da altri professionisti, “tagliati fuori” in occasione di alcuni progetti.
Nell’esposto all’ordine degli architetti Franceschi viene accusato, come riporta il quotidiano, “di avere ricattato Finsibi chiedendo , nel novembre 2009, un incarico chiavi in mano di svariati milioni di euro per onorare impegni professionali già assunti sul progetto ex Pietra, approfittando dell’iter in corso  di approvazione del Pgt e del terrorismo giornalistico che lui stesso alimentava  manovrando il gruppo consiliare della Lega Nord in comune di Brescia e approfittando del suo ruolo di presidente della società comunale Brixia Sviluppo Spa”.
L’architetto Franceschi si è difeso sostenendo, innanzitutto, che il Pgt ratificato è “ottimo”, poiché ha consentito di “salvare più di un milione di metri quadri di verde pubblico”, precisando che tra i professionisti di Finsibi c’è anche “Roberto Bellini, che è, guarda caso, il consulente dell’ex Idra”. Non solo, l’architetto afferma anche che “Finsibi non solo è dentro il Pgt, ma ne è uscita con un indice di edificabilità superiore di un 25%, cioè diverse migliaia di mq in più”.
In chiusura Libero riferisce anche che “dai documenti di Finsibi emerge che il suo amministratore è stato interrogato da magistrati della procura di Brescia all’inizio di marzo”, ipotizzando che esistano “due filoni di indagine”.

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