Quadrini: “Un politico per A2A”

inceneritorea2a.jpgL'esponente Udc contro Capra. Chiede un ricambio al vertice. E lo spoil system.


(red.) La supremazia della politica sui tecnici nelle aziende a controllo pubblico. E' questa la posizione espressa dal segretario dell’Udc bresciana, Gian Marco Quadrini.
Lo ha fatto parlando del futuro di A2A, la multiutility controllata dai comuni di Brescia e di Milano, in un’intervista a tutto campo concessa a Massimo Tedeschi di Bresciaoggi. Ed è stato molto esplicito, esponendo una linea che farà discutere: "Nella scelta degli uomini la politica deve avere una voce forte", ha detto Quadrini senza peli sulla lingua. "Io sono perchè si affidi alla politica la guida di queste realtà. Sento i nomi, rispettabili, di Capra, Tarantini, Camadini: io dico che a Brescia ci sono personalità politiche che potrebbero guidare autorevolmente A2A. Che Molgora difenda Capra per sbarrare la strada alla Cdo (leggi qui, ndr), poi, non lo condivido: Capra ha qualche responsabilità in ciò che è accaduto negli ultimi tempi. Ha dato tanto all’azienda, sia chiaro, ma non può essere l’uomo del futuro".
Per l’esponente dell’Udc, "oggi c’è un deficit della politica. È preoccupante che di fronte a una crisi che colpisce l’economia e le famiglie la politica bresciana non sia riuscita a parlare con una voce univoca".
Anche perché, sostiene Quadrini, con A2A si potrebbe fare molto per chi ha bisogno: "In situazioni di emergenza servono iniziative straordinarie. Su luce, acqua, gas e rifiuti il congelamento delle bollette non basta, bisognerebbe piuttosto ridurle, con fasce di maggior sollievo per le famiglie meno abbienti. Per un anno, due anni, fino a quando sarà necessario, gli utili della società vanno messi lì".
Nel complesso, tuttavia, secondo il segretario Udc "su A2A Paroli si sta muovendo nella direzione giusta. È importante che si restituisca a Brescia ciò che ha perso in termini industriali, anche se il teleriscaldamento non è sufficiente".
Ma alla guida della multiutility serve un politico. E naturalmente non di quelli, come Luigi Morgano, che ci sono ora e che invece dovrebbero andarsene: "Morgano non rappresenta la maggioranza e prima o poi bisognerà prenderne atto", taglia corto Quadrini.
Che per le società partecipate dal comune di Brescia invoca l'applicazione dello spoil system, in modo che "tutte le partecipate come Brescia mobilità siano guidate da persone espressione di chi governa la città".

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