Passa la variazione al bilancio 2007

La minoranza assolutamente contraria. Voto tra le polemiche su Asm.


(red.) Consiglio comunale davvero movimentato quello di ieri a Palazzo Loggia, reso caldo da una discussione che non era all'ordine del giorno, ma inevitabilmente ha segnato la seduta essendo stata ufficialmente annunciata poco prima dell'inizio del lavori la fusione Asm Brescia e Aem Milano.
Su questo argomento la sintesi è presto fatta: l'opposizioe di centro-destra e di sinistra si è trovata concorde nel chiedere più tempo e la possibilità di valutare meglio i contenuti dell'intesa, invocando un referendum consultivo tra la popolazione bresciana. Naturalmente, invece, la maggioranza di centro-sinistra ha sostenuto che i tempi erano stati già abbastanza lunghi, che l'iter era stato trasparente e che di referendum non se ne parlava neppure un po' perché lo statuto comunale in questa situazione non lo prevederebbe, un po' per motivi di opportunità trattandosi di società quotate in Borsa.
Oltre all'accordo tra Asm ed Aem, maggioranza e opposizione si sono confrontate anche sulla variazione al bilancio 2007 generata dai dividendi dell'utility: 81 milioni, di cui 54 non compresi nei conti di previsione. Questi soldi non hanno niente a che fare con il dividendo straordinario che arriverà nelle casse del comune prima della fusione tra le due ex municipalizzte di Brescia e Milano: altri 64 milioni di euro, la cui destinazione verrà discussa più avanti.
Nella seduta di ieri, la giunta comunale di Brescia – come ha spiegato il vice-sindaco con deleghe finanziarie Luigi Morgano – ha deciso di utilizzare il "tesoretto" per rimpinguare le spese correnti (44,5 milioni), impiegando gli altri 10,3 milioni per le spese in conto capitale
(leggi i dettagli nell'articolo precedente).
L'opposizione di centro-destra, invece, chiedeva "maggiori attenzioni verso i cittadini", con più investimenti sulla sicurezza e una minore pressione fiscale.
Risultato: un maxiemendamento della Lega Nord (bocciato dalla maggioranza) e oltre 80 emendamenti proposti da Forza Italia, Alleanza Nazionale, Liberaldemocratici e Udc. Astensione politica di Manlio Vicini (Rifondazione), in attesa di un confronto in vista delle prossime elezioni amministrative.
Il centro-sinistra, dopo la bocciatura della proposta lumbard e il no alle prime due richieste dell'opposizione, ha minacciato l'uso di un documento ammazza-emendamenti. L'opposizione, a sua volta, ha risposto con l'ipotesi di abbandonare tutte le commissioni dell'amministrazione municipale.
Il voto definitivo è arrivato a notte fonda, con l'approvazione della variazione di bilancio da parte della maggioranza e il secco no dell'opposizione, che però ha visto accolti quattro emendamenti. Due dell'Udc, uno di An, e uno congiunto di Forza Italia e An.