Fuori dalla lista unica Fratelli d’Italia e Lega, che hanno deciso di correre in solitaria per le elezioni dell’ente, adesso la sfida è tutta interna e non sono mancate dicussioni e qualche maldipancia.
Intanto, per il Nuovo Centrodestra è stato confermato il nome dell’assessore provinciale uscente Maria Teresa Vivaldini (anche sindaco di Pavone Mella) e del sindaco di Malonno, Stefano Gelmi. Per l’Udc l’indicazione uscita dalla riunione che si è tenuta giovedì sera è stata quella di Graziano Venturini, vicesindaco di Bione.
Più complesso il lavoro (diplomatico) operato da Mottinelli per cercare di comporre la lista dei 10 nomi democratici. Essendo la futura nuova Provincia un ente di secondo livello, che dovrà rappresentare gli interessi delle 206 amministrazioni bresciane, sono emersi i campanilismi locali e le rimostranze degli esponenti dei municipi più grandi.
Le proposte avanzate dal candidato presidente riguardano tre rappresentanti del Pd di Brescia, ovvero: Fabio Capra, Laura Parenza e Alberto Martinuz (tutti e tre già consiglieri comunali a Palazzo Loggia), cui si aggiungono i consiglieri provinciali Diego Peli ed Alessandra Montini e il sindaco di Bovezzo Antonio Bazzani, quelli di Desenzano Rosa Leso e di Orzinuovi Andrea Ratti, Gianbattista Groli di Castenedolo e l’ex sindaco di Gardone Michele Gussago.
Per quanto concerne Forza Italia, che ha “solo” tre candidati da porre in lizza, si fanno i nomi di Alessandro Mattinzoli, Nini Ferrari (capogruppo in Loggia di X Brescia Civica) e del consigliere provinciale uscente Gianluigi Raineri.
Nuova Provincia, il “listone” dei sindaci
Lentamente, si scioglie il rebus candidature. Molti i nominativi di primi cittadini in lizza per la composizione del futuro ente di secondo livello.