Soldi “congelati”, pagamenti per 23 mln

Il Patto di Stabilità impedisce all'ente guidato da Daniele Molgora di utilizzare i fondi (177 mln) per saldare i debiti contratti con i fornitori.

(red.) Il Patto di stabilità non consente di utilizzare le risorse per sanare i debiti pendenti. E così i 177 milioni di euro “congelati” nel salvadanaio del Broletto restano sotto chiave.
Le risorse ci sono, dunque, ma non si possono spendere, pena lo sforamento della legge e la perdita della virtuosità dell’ente.
Un paradosso con cui l’ente guidato da Daniele Molgora, che già a marzo aveva annunciato la necessità improrogabile di pagare i fornitori, sbloccando 33 milioni per i debiti scaduti ma anche per una serie di interventi considerati urgenti, deve fare i conti.
Da decreto, infatti, i pagamenti non si computano nel saldo del patto di stabilità ma verrà comunque predisposto un piano per mantenere fede alle imposizioni di Governo.
Che la situazione pagamenti fosse man mano precipitata lo dimostra l’allungarsi della tempistica nei versamenti da parte degli enti pubblici: se nel 2010 il tempo medio per il pagamento delle spese in conto capitale era di 111 giorni, ovvero quasi quattro mesi, nel 2012 è lievitato fino a 424 giorni, più di un anno. Patto di stabilità e per la Provincia di Brescia, così come per ogni altro ente pubblico negligente, sono guai.
Secondo l’analisi di Unione Province lombarde (Upl), con quei soldi nel cassetto, la Provincia di Brescia potrebbe coprire il debito pendente da circa 450 milioni di euro. Succede quindi che potranno essere sbloccati solo il 13% dei fondi presenti, consentendo, sempre secondo le stime Upl, nel 2013, il pagamento dei fornitori per soli 23 milioni di euro. E chi ha debiti con il Broletto deve mettersi il cuore in pace e armarsi, se possibile, vista la difficile congiuntura economica, di pazienza.

 

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