Doppio incarico, Molgora non sceglie

Il presidente della Provincia: "Questione politica più che problema. Una volta che la legge di stabilità verrà approvata la questione doppio incarico verrà meno".

(c.p.) Due giorni fa il gruppo del Pd a Palazzo Broletto ha pubblicamente chiesto al presidente della Provincia di Brescia, Daniele Molgora, di riferire in consiglio la sua scelta. “Vuol fare il parlamentare o il presidente della Provincia” gli ha chiesto il capogruppo Diego Peli. Molgora una risposta ancora non l’ha data, anzi, ha cercato di smontare il caso.
“Sembra proprio una questione di lana caprina”, ha commentato il presidente, ribadendo quanto già espresso lunedì in una pausa in consiglio provinciale, “legata più a questioni politiche che ad un reale problema”. Alla base della posizione contraria al doppio incarico, parlamentare e  istutizione locale, questo almeno è quello che pensa l’ex-sottosegretario, ci sarebbe stata la volontà di togliere i numeri al Governo. “Per le opposizioni mandare via dal Parlamento i 9 presidenti di Provincia legati alla maggioranza poteva essere un vantaggio. I primi dei non eletti, soprattutto quelli legati al Pdl, avrebbero potuto decidere di non entrare nei gruppi parlamentari della maggioranza optando magari per il gruppo misto o Futuro e libertà che hanno preso una posizione contraria al Governo”.
Per Molgora la querelle è destinata a spegnersi. “Una volta che la legge di stabilità verrà approvata (domani pomeriggio intorno alle 17 è prevista la votazione) Berlusconi salirà al Colle e rassegnerà le sue dimissioni. Da quel momento sono convinto che tutta la questione legata al doppio incarico verrà meno. Che si tratti solo di una presa di posizione politica lo si evince anche dal fatto che percepisco solo l’inennità di parlamentare e ho rinunciato a quella di presidente della Provincia”. Difficile che questa risposta possa bastare agli esponenti del Pd provinciale. “Molgora deve decidere”, ha ribadito Peli, “le sue costanti assenze, e quelle del vice Romele, bloccano di fatto i lavori delle commissioni e del consiglio anche su temi di stretta importanza”.

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