Candidato, il Pd prende tempo

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tolotti.jpgGira qualche nome, ma i vertici del partito rimandano a gennaio. Ecco perché.


(red.) Questione morale a Firenze, Pescara e Potenza, malgoverno in Campania, scontro feroce tra i vertici nazionali. Il Pd bresciano cerca di smarcarsi dagli enormi problemi che affliggono il partito altrove e vuole sottolineare il fatto che a Brescia, nonostante i molti anni di governo locale, non ci sono macchie, men che meno di carattere giudiziario. E a livello nazionale? Secondo i dirigenti bresciani è scontato che le accuse andranno provate in tribunale, ma per dare un segno di chiarezza bisognerebbe sospendere temporaneamente dal partito coloro che sono inadagati per corruzione o per reati contro la pubblica amministrazione.
Ma oggi il problema centrale per il segretario Franco Tolotti è quello di arrivare nel miglior modo possibile alle prossime elezioni amministrative ed europee, in programma il primo fine settimana di giugno 2009. Per il momento non c’è fretta di indicare il candidato alla presidenza della Provincia e di stringere sulle alleanze.
Anche perché non sarà facile trovare una figura conosciuta e spendibile, disposta a giocarsi la faccia per un partito che appare quasi tramortito, in una competizione che gli esperti danno già stravinta per gli avversari.
Nonostante nel centrodestra il dibattito sul candidato sia già molto avanti (leggi l'ultimo articolo), nel Pd la questione è quindi rinviata a gennaio, quando la prima riunione della direzione provinciale sarà dedicata proprio a questo.
Per ora i dirigenti si limitano ad assicurare che il candidato che proporranno per
la successione di Alberto Cavalli al vertice di Palazzo Broletto avrà un “alto profilo morale” e che verrà scelto coinvolgendo la base del Partito democratico bresciano.
Il tentativo è anche quello di riportare all’interno del Pd il dibattito che – in questo periodo di mancate certezze –  si sta focalizzando in associazioni-corrente, come quella che coinvolge una parte degli ex Margherita (leggi qui) o quella fondata dall’ex sindaco Paolo Corsini (vai all'articolo).
Ipotesi sui nomi? Non scherziamo: in via Risorgimento le bocche sono stracucite, anche perché la convinzione diffusa è che serva qualcuno disposto a sacrificarsi, ma di profilo abbastanza alto da evitare una débacle. E di questi tempi per bruciare una candidato ci vuole davvero assai poco.
In passato si era parlato d
el capogruppo Ds in Broletto, Carlo Fogliata (leggi qui), ma è stato fatto anche il nome di Carlo Borio, bresciano, 61 anni, già segretario generale della Cisl Scuola di Brescia, che in settembre ha lasciato a Gigi Petteni la guida della Cisl Lombardia. Ora nei corridoi gira con insistenza anche l'ipotesi di candidare il sindaco di Concesio Diego Peli, classe 1946, da due legislature (a partire dal giugno 1999) sulla massima poltrona del comune della Valtrompia, di area Margherita come Borio.

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