14 anni per l’omicidio di “Ombre”

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    tribunale toghe.jpgRizzi "non voleva uccidere" il clochard 44enne picchiato e gettato nel lago a Desenzano.


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    (red.) Non voleva uccidere. Con questa motivazione i giudici della corte d’Assise hanno derubricato il reato da volontario a preterintenzionale, condannando Stefano Rizzi, 22enne di Calcinato, nel Bresciano, per la morte del clochard  “Ombre”, Mohammed Chamrani, il marocchino di 44 anni, picchiato e gettato nel lago
     il 19 ottobre di tre anni fa dal molo del porto di Desenzano.
    La sentenza è stata emessa nel pomeriggio di venerdì: dai 21 anni della sentenza di primo grado, Rizzi dovrà invece scontarne 14. Affiancato dall’avvocato Luca Broli, Rizzi ha ripercorso la vicenda, esprimendo il pentimento per quanto accaduto, mentre il suo legale ha illustrato il cammino di recupero che il giovane sta affrontando presso una comunità, la casa protetta per tossicodipendenti "Celeste" di Orzinuovi, dove si trova agli arresti domiciliari e da cui, lo scorso ottobre, aveva tentato di fuggire, finendo nuovamente nei guai.
    Stefano Rizzi era stato condannato lo scorso giugno a 21 anni per l'omicidio dell’extracomunitario, picchiato e lasciato annegare la notte tra il 18 e il 19 ottobre di due anni fa.
    Secondo la difesa, che aveva chiesto l’assoluzione, Rizzi non era in grado di valutare le conseguenze drammatiche del gesto compiuto, sottolinenado che non ci fosse la volontarietà di uccidere il senzatetto marocchino.
    Il corpo senza vita di “Ombre” venne ripescato cinque giorni più tardi nelle acque del lago di Garda.
    Sul capo l’uomo portava i segni di una ferita alla testa, elemento che indirizzò gli inquirenti a ritenere che si trattasse di una morte violenta. Quattro ragazzi che assistettero alla scena nella serata del 19 ottobre segnalarono ai carabinieri la lite tra il marocchino e un gruppetto di ragazzi tra cui venne individuato Rizzi, che, proprio quella notte, venne fermato dalla polstrada per un controllo. Le intercettazioni successive permisero di stabilire che il 22enne era sul molo con altri tre giovani e che aveva preso parte alla drammatica vicenda.

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