Alla sbarra i carnefici di Hina

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Il padre, lo zio materno e i due cognati a processo. La sentenza il 13 novembre.


(red.) Questa mattina davanti al gup Silvia Milesi del tribunale di Brescia inizia il processo ai danni dei carnefici di Hina Saleem, la ragazza 20enne pachistana sgozzata l'11 agosto del 2006 e sotterrata nel giardino della casa di famiglia a Ponte Zanano di Sarezzo. Alla sbarra compaiono il padre Mohamed, reo confesso, lo zio materno e i due cognati, accusati di aver preso parte al "consiglio di famiglia" che decise la terribile punizione per la giovane, "troppo occidentale" e non rispettosa dei dogmi mussulmani.
Il giudice ha accolto anche la costituzione di parte civile di Giuseppe Tempini, il compagno della vittima, mentre ha rigettato la richiesta dell'associazione Acmid – Donne marocchine.
Dopo l'udienza di questa mattina, una seconda seduta è prevista il prossimo venerdì, mentre la sentenza arriverà nella giornata del 13 novembre essendo un processo con la formula del rito abbreviato.

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