Confermato l’ergastolo per Gatti

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gatti.jpgLa corte d'appello di Brescia non ha modificato la condanna di primo grado.


(red.) Dopo 65 minuti di camera di consiglio la Corte d'assise d'appello di Brescia ha confermato la condanna all'ergastolo per Guglielmo Gatti, giudicato colpevole di aver ucciso e fatto a pezzi gli zii Aldo Donegani e Luisa De Leo il 30 luglio 2005 nella loro abitazione di via Ugolini nel quartiere Sant'Anna.
Dunque anche nel secondo grado di giudizio, la camera di consiglio ha mantenuto valido l'impianto accusatorio elaborato in primo grado dai magistrati che hanno condotto l'inchiesta. Gatti dopo aver commesso il duplice delitto ha quindi fatto a pezzi i corpi dei parenti nel garage, li ha infilati in sacchi della spazzatura, li ha caricati sulla sua Fiat Punto e li ha gettati in una scarpata lungo la strada del passo del Vivione, in Valcamonica, seppellendone però le teste a Provaglio d’Iseo.
L'avvocato della difesa, Luca Broli,
 sosteneva che le tesi dell'accusa fossero soltanto "semplici suggestioni di ipotesi alternative, nemmeno compiutamente prospettate". Inoltre il legale aveva chiesto nuovi esami sul dna del proprio assistito, oltre che una nuova verifica delle consulenze dell'accusa e della difesa, che danno conclusioni assolutamente agli antipodi.
Dubbi, inoltre, erano stati sollevati anche sulle indagini, "condotte a senso unico", mentre il "diluvio di prove" citate nell'arringa accusatoria sarebbero, invece, secondo la difesa un "diluvio di dubbi".
La sentenza è arrivata dopo poco più di un'ora di camera di consiglio. Ora Broli e il suo assistito potrebbero decidere di ricorrere in Cassazione. Una decisone definitiva, però, verrà presa solo quando le motivazioni saranno depositate.

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