Negativa la perizia su Gatti

Secondo l'esame "L'Imputato è capace di intendere e di volere".


(red.) Guglielmo Gatti è “capace di intendere e di volere”. E’ quanto recita in sintesi la perizia psichiatrica sul 42enne accusato di aver ucciso e fatto a pezzi gli zii, Aldo e Luisa Donegani. L’esame, depositato oggi in Procura dai consulenti nominati dalla corte, Sergio Monchieri e Ivan Galliani, era stato richiesto dal presidente della Corte d’Assise di Brescia, il giudice Enrico Fischetti, al termine della 15esima udienza del processo, svoltasi il 21 febbraio scorso.
Durante il primo interrogatorio davanti alla corte, dopo quasi due anni passati in isolamento, il nipote della coppia, , secondo Fischetti, era risultato "anaffettivo, freddo, distaccato e quasi indifferente. Una persona solitaria e senza amici intimi, inserita solo in una rete di affetti familiari. Da qui le motivazioni della richiesta di perizia psichiatrica, “necessaria per l’efferatezza del duplice delitto e per completezza, pur esulando da una responsabilità penale dell’imputato”. Il tutto, aveva proseguito il presidente della Corte “in un contesto di mancata realizzazione personale e di disapprovazione per la condotta degli zii, potrebbe rilevare l'esistenza di un disturbo di personalità che potrebbe incidere su un’incapacità di intendere e di volere".
Un’ipotesi completamente smentita dalla perizia, secondo la quale, stando a quanto si è appreso, non presenterebbe “vizi nè totali nè parziali a pregiudicare la sua capacità intellettiva, risultando così processabile”. Il prossimo appuntamento in aula resta quindi fissato per il 9 maggio.