Difficoltà economiche? Mi paghi in «Faustine»

La moneta solidale battuta dalla Caritas di San Faustino e Giovita aiuta i bisognosi e funziona come un buono prepagato. Presto diffusa in tutte le parrocchie del centro.

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(red.) Il suo nome è «faustina» e il suo obiettivo è molto chiaro: aiutare chi si trova in difficoltà economica. La moneta, coniata dalla Caritas di San Faustino e Giovita di Brescia per aiutare i bisognosi, è l’ultimo esempio della solidarietà sociale che da anni anima la parrocchia bresciana guidata da don Armando Nolli.
Ogni «faustina» vale circa due euro e porta il timbro del negozio che la incasserà in cambio di beni o servizi come farmaci, occhiali, libri, carne fresca o pasti caldi. Ispirata alla moneta coniata in onore della moglie dell’imperatore romano Antonio Pio, appunto, Faustina, la nuova banconota sostituirà totalmente l’euro, trasformandosi in un buono da utilizzare nei negozi convenzionati.
Gli esercenti rinunceranno ad una parte del loro guadagno (ogni 100 euro, circa 20 saranno forniti proprio dai negozianti) ottenendo, in cambio, un pagamento fiscalmente detraibile. In questo modo, l’ente disporrà di risorse non deperibili per aiutare chi è in difficoltà, i negozianti potranno ampliare la loro clientela facendo, in più, una buona azione e i bisognosi potranno ricevere aiuti mirati per beni e servizi altrimenti loro preclusi.
L’utenza per la parrocchia di San Faustino, al momento, è di 150 famiglie e 80 studenti stranieri, in difficoltà per il diradarsi delle borse di studio. Da luglio 2013 ad oggi, nel quartiere bresciano culla dell’iniziativa, sono stati una decina gli esercizi commerciali ad aderire al progetto che, vista la buona riuscita, verrà replicato anche in tutti gli altri quartieri del centro storico bresciano.

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