Evgenij Kissin, “il meglio” del Benedetti Michelangeli

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di Anna Peroni

Rare sono le occasioni di essere testimoni di eventi che prima ancora di concludersi sono già storia. Capita eccezionalmente anche in rassegne importanti in cui l’eccellenza è di casa e le aspettative poche volte vengono disattese.
Il nono appuntamento del Festival Pianistico Internazionale "Arturo Benedetti Michelangeli" in collaborazione con le Fondazioni Cab e Asm, ha reso possibile il miracolo portando in scena, giovedì sera al Teatro Grande, Evgenij Kissin, geniale e carismatica promessa (già ampiamente mantenuta) del pianismo internazionale. Ex enfant prodige, nato nel 1971 a Mosca, ha iniziato ad improvvisare sul pianoforte all’età di 2 anni, debuttando a soli dieci con il Concerto per pianoforte KV 466 di Mozart dando inizio a una carriera densissima e felicissima che lo ha portato fino a noi.
Ieri sera, fin dalle prime battute, dalle prime note, si è intuita la grandezza di questo interprete. Da subito colpisce la sua musicalità, il suo giocare con le dinamiche, la precisione e, immediatamente si è portati ad abbandonarsi a ciò che ne scaturisce: bellezza infinita, che racchiude in sé leggerezza, maestosità, sensibilità e tanto altro; il tutto concentrato nello scintillare delle note.
E scorre così, emotiva ed eccitabile, in un contesto meditativo, la Sonata in MiB Maggiore D 568 DI Franz Schubert, seguita a ruota dalla contenuta solennità delle "32 variazioni in Do Minore sopra un tema originale WoO 80" di Ludwig Van Beethoven, eseguite in modo fantastico.
Persino l’intervallo è emozionante; Kissin, candidato a ricevere l’ambìto premio "Arturo Benedetti Michelangeli", durante la cerimonia di consegna sa essere generoso di parole. Molto emozionato, ringrazia le autorità (fra le quali il presidente della Provincia Alberto Cavalli, il presidente della fondazione Cab Folonari, la sig.ra Giuliana Benedetti Michelangeli, il maestro Agostino Orizio) per l’onore resogli e si impegna in un lungo ed appassionato discorso in cui ricorda la grandezza di Benedetti Michelangeli; di come, per esempio, spesso frainteso, egli avesse il coraggio di cancellare importanti concerti non tanto per un capriccio da star quanto per il suo senso di rispetto verso il pubblico, che gli permetteva di esibirsi solo se era certo di poter dare agli ascoltatori il meglio di se stesso. Non era importante per lui collezionare incisioni od esibizioni che non fossero perfette.
Conclude poi con un semplice "Sono moltissimo felice di suonare per voi tutti", e, dopo qualche minuto di pausa, attacca "Klavierstucke op 118" di Johannes Brahms, accompagnando il pubblico in un crescendo di emozione fino allo splendido "Andante Spianato e Grande Polacca Brillante in MiB Maggiore op.22" di Fryderyk Chopin, suonata con una strepitosa tecnica, da lasciare senza respiro, travolti tutti da un tripudio di meravigliosi suoni che, siamo certi, sono rimasti inalterati nel nostro animo per farci, ancora per un po’, tanto bene.
Lunedì 28 maggio alle 21,15 nella Chiesa di S.Francesco a Brescia, il consueto concerto che verrà eseguito, dall’Orchestra del Festival diretta da Agostino Orizio, in memoria delle vittime della strage di Piazza della Loggia.

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