A2A, smart working “agile” per 3.300 persone

Dal 1 febbraio 2022 la multiutility inaugura un nuovo modello di lavoro agile basato sulle "quote di tempo", calcolate su base mensile o bimestrale.

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(red.) A2A e le Organizzazioni sindacali del comparto Energia hanno firmato un importante accordo sul progetto “New Ways of Working”, il progetto di A2A nato nel 2020 e dedicato alla definizione di un percorso verso il cosiddetto “New Normal”.
Obiettivo è “ripensare” i mestieri di domani, il fabbisogno di spazi e di collaborazione, i modelli operativi, gli strumenti abilitanti, assicurando lo sviluppo di policy e iniziative volte a garantire luoghi di lavoro sicuri, piacevoli e funzionali, a beneficio della qualità della vita delle persone dedicato all’evoluzione delle modalità di lavoro.

“L’intesa – si legge nella nota ufficiale – rappresenta un importante passo avanti nel percorso di trasformazione intrapreso da A2A con la presentazione del Piano Industriale, e tiene conto delle importanti esperienze maturate nell’organizzazione del lavoro durante il periodo della pandemia e dell’ascolto continuo dei lavoratori”.
Nel dettaglio, dal 1° febbraio 2022, verrà implementato in via sperimentale un nuovo modello di organizzazione “ibrido” per oltre 3.300 risorse. L’accordo prende in considerazione le diverse attività lavorative svolte all’interno del Gruppo e le caratteristiche delle singole persone favorendo la conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Il nuovo modello è infatti caratterizzato da elevati livelli di flessibilità e dinamismo, da principi di responsabilità e fiducia e finalizzato alla continuità nei processi di business”.

Per quanto riguarda il lavoro agile e la possibilità di svolgere le proprie attività da remoto, l’accordo prevede una programmazione basata non a giornate alla settimana ma a ”quote di tempo” calcolate su base mensile o bimestrale: i lavoratori potranno infatti lavorare in maniera agile dal 20 al 60% del tempo, in accordo con i propri responsabili. La quota di lavoro agile
sarà differenziata a seconda delle mansioni, sulla base di una valutazione tecnico-organizzativa effettuata dall’azienda, favorendo la conciliazione tra esigenze di produttività e qualità della vita.
Per promuovere concretamente il bilanciamento vita-lavoro, favorendo il corretto equilibrio tra sfera professionale e personale, l’accordo richiama l’importanza dei tempi di riposo e disconnessione e fornisce alcune buone pratiche d’attuazione e modalità di comportamento ispirate al senso di responsabilità di ciascuno.
“Infine – conclude la nota – il nuovo modello introduce un rimborso spese per i costi sostenuti dal lavoratore nello svolgere le proprie attività da remoto che verrà corrisposto per ogni giornata di smart working, oltre al riconoscimento di un buono pasto di valore equivalente a quello ottenibile in presenza”.

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