Alberti (M5S): “Un esposto sulla fusione tra A2A ed Lgh”

Secondo il consigliere regionale M5S "Il parere legale mette in risalto come la procedura di fusione per l’incorporazione non si sia svolta nel rispetto delle regole di concorrenza e di evidenza pubblica".

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(red.) “Il caso A2A-LGH sta diventando, giorno dopo giorno, un film horror dove è evidente che il patrimonio pubblico sia stato gestito con troppa leggerezza dagli amministratori di società partecipate pubbliche e da alcuni sindaci e consigli comunali quasi si trattasse solo di cosa loro e non di tutti i cittadini”. A dirlo è Ferdinando “Dino” Alberti, consigliere del M5S in Regione Lombardia, in riferimento al nuovo parere legale che arriva da Astem, la municipalizzata di Lodi socia, insieme alla bresciana Cogeme, in Lgh.
“Il parere”, spiega Alberti in una nota, “mette in risalto come la procedura di fusione per l’incorporazione di Lgh in A2A non si sia svolta nel rispetto delle regole di concorrenza e di evidenza pubblica. Getta anche forte discredito sull’intera operazione su tutto il fronte interessato, da Lodi a Brescia passando da Cremona, Crema e Pavia. Dopo le sentenze di Anac e le conferme del Tar, anche questo parere legale mette nero su bianco elementi gravissimi”. Vedi qui il testo.

“Tra gli elementi più pesanti che il parere ha sottolineato”, prosegue Alberti, “il fatto che la procedura di fusione Lgh-A2A sia stata portata avanti senza alcuna indagine di mercato necessaria a dimostrare l’inesistenza di altre multiutility le quali avrebbero potuto essere coinvolte in progetti di aggregazione a condizioni migliori di quelle proposte da A2A”.
“Ora il parere legale di Astem, insieme alla documentazione che nell’ultimo mese abbiamo richiesto ai comuni soci indiretti di Lgh”, scrive ancora il consigliere regionale pentastellato, “sarà allegato all’esposto che vedrà attenzionate anche le Guardie di finanza provinciali. L’atto servirà a capire anche se sussista o meno la responsabilità di un eventuale danno erariale da parte dei consigli comunali e d’amministrazione che hanno deliberato a favore di questa operazione”.

“Questo”, sottolinea il consigliere bresciano, “è solo l’ultimo step di un percorso iniziato nel 2016 quando il sottoscritto aveva informato l’ente anticorruzione nazionale e l’antitrust di una possibile illegittimità dell’operazione di acquisizione di Lgh da parte di A2A che fu poi confermata da una sentenza del Tar e da due pareri dell’Anac”.
“Resta incomprensibile”, conclude Alberti, “come molti continuino a rimanere impassibili e silenti anche a seguito del parere legale di Astem, soprattutto quando la procedura di fusione per l’incorporazione di Lgh in A2A non risulta conforme alle norme come già aveva evidenziato in modo definitivo l’Anac. E pensare che c’è chi denigrava l’opposizione del M5S a questa operazione da noi definita un atto di svendita di servizi pubblici”.

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