A2a-Lgh, nel 2019 si decide: fusione o intesa?

Lo ha anticipato l'ad della società bresciana milanese Valerio Camerano. Sindaco di Brescia Del Bono prossima settimana incontra quello di Milano, Sala.

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(red.) Fusione o ancora intesa, ma si deciderà solo nel 2019. E’ il destino dell’operazione commerciale dopo l’integrazione tra la municipalizzata bresciana milanese A2a e Lgh. Lo ha detto giovedì 8 settembre l’amministratore delegato di A2a Valerio Camerano a Milano, prima dell’apertura della seduta di borsa. Ha incontrato gli analisti per capire quale potrebbe essere il futuro dell’aggregazione, avvenuta tramite l’acquisizione di Linea Group Holding per opera della municipalizzata e a fronte di 113 milioni di euro. Il contratto d’intesa è aperto fino al 2020, ma nel 2019 le due parti si ritroveranno a un tavolo per cercare le soluzioni con cui raggiungere nuove prospettive.
Attualmente l’unione tra le due società porta in dote 5,4 miliardi di euro di ricavi e la rende la prima multiutility in Lombardia nel settore. Restando nel campo dei numeri, si prevede che il margine operativo lordo passi dai 79 milioni del 2015 ai 120 milioni nel 2020. I settori su cui si punterà l’attenzione, come ha precisato l’amministratore Camerano, saranno l’ambiente e le reti, dando la possibilità a Lgh, socio di minoranza, di allargarsi sul territorio. In ogni caso Linea Group Holding, come dicono da A2a, manterrà la sua identità, ma la scelta futura tra fusione e intesa può cambiare le cose.
Nella prima soluzione, infatti, non sarebbe più A2a ad avere la guida dominante, ma si potrebbe prefigurare una cogestione e più quote per Lgh. Intanto, per quanto riguarda la municipalizzata, il sindaco di Brescia Emilio Del Bono ha annunciato che nella settimana da lunedì 12 settembre incontrerà il sindaco di Milano Giuseppe Sala per il rinnovo del patto di sindacato. L’intesa scade a fine settembre e insieme, i due comuni, possiedono il 50% della multiutility.

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