A2a, Loggia vuole vendere altre quote

Il Comune intende cedere altre azioni per "fare investimenti sulla città". Martedì 1 dicembre Cogeme decide sull'intesa tra Lgh e la multiutility.

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A2a(red.) Nel 2016 il Comune di Brescia dovrebbe vendere un’altra parte delle sue quote presenti nella multiutility A2a e passare sotto la quota del 50% nella gestione. L’annuncio è arrivato venerdì 27 novembre dal sindaco Emilio Del Bono durante il consiglio comunale. Cedere una parte del 25% di cui si parla da tempo, secondo il primo cittadino consentirebbe a palazzo Loggia di incassare una somma vicina ai 250 milioni di euro (questo è il valore delle azioni) per ridurre il debito contratto sulla metropolitana. Una soluzione anche per avere risorse con cui investire sul territorio. Di fatto, il sindaco ha chiesto al consiglio se sia il caso di tenere una parte così consistente di quote, a danno di possibili investimenti da attuare sul territorio. Nel Partito Democratico che sostiene Del Bono, qualcuno si dice contrario alla vendita, mentre la Lega Nord ha replicato di aver avuto quell’idea da tempo.
Insieme a questo c’è da valutare cosa farà il Comune di Milano, secondo azionista di A2a insieme a Brescia, che in primavera andrà ad elezioni. Nel caso in cui il nuovo sindaco dovesse rinunciare al patto di sindacato in A2a, secondo alcuni consiglieri la situazione sarebbe più complicata. Tanto che Francesco Onofri di Piattaforma Civica propone di dividere le reti di acqua, luce e gas da A2a e lasciarle ai Comuni che potrebbero affittarle alla multiutility. Sul fronte dell’intesa con Linea Group Holding, invece, che vede la presenza della franciacortina Cogeme per il 31%, a sua volta partecipata dal Comune di Rovato con il 21%, il sindaco locale Tiziano Belotti ha “congelato” l’operazione. Chiede che le azioni attive in Lgh vengano vendute con una gara pubblica e non con l’annessione da parte di A2a. In ogni caso, se ne parlerà martedì 1 dicembre durante una riunione del Cda di Cogeme.

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