A2A, nuova governance: i tempi si allungano

Il superamento del duale, auspicato dal sindaco di Brescia Emilio Del Bono, deve attendere. Al vaglio il nodo delicato dei bilanci, che fa slittare le altre deliberazioni.

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(red.) Il rinnovo della governance di A2A è ancora in alto mare. In questa fase i due comuni principali azionisti di A2A, Milano e Brescia, stanno studiando alcune soluzioni: la strada obbligata è quella di rivedere i patti parasociali fra i due soci, che dal prossimo gennaio saranno rinnovati per un altro triennio, solo dopo verrà modificato lo statuto e quindi la governance.
I tempi, però, non sembrano così ravvicinati, anche perché i comuni in questo momento sono alle prese con bel altri problemi, come l’approvazione dei bilanci. Lo riferisce l’agenzia di stampa Reuters.
Il prossimo 31 luglio si riunisce il comitato di gestione per la semestrale di A2A ed è probabile che in quella sede il presidente, Graziano Tarantini, aggiornerà i consiglieri sul tema.
Secondo un’altra fonte, “l’abbandono tout court del sistema duale per passare al tradizionale sembra tramontata, anche se Brescia ha approvato l’anno scorso una mozione che va in quella direzione”. Le altre ipotesi prevedono uno snellimento dei due consigli di gestione e di sorveglianza attraverso la riduzione del numero dei consiglieri o la revisione del modello duale verso un modello più simile a quello tedesco.
Un mese fa il Comune di Milano ha approvato una mozione un po’ generica che prevede la riduzione delle spese attraverso un taglio del numero dei consiglieri che sembra allontare l’ipotesi di un passaggio al sistema tradizionale. “Se si dovesse decidere di passare al tradizionale, i tempi sono lunghi perché occorre rivedere lo statuto che deve necessariamente passare dai consigli comunali e, in un periodo in cui abbiamo i bilanci da chiudere, non è possibile paralizzare l’attività per alcuni mesi”, sottolinea un esponente politico della maggioranza a Palazzo Marino.
I due comuni dovranno pertanto prima mettere mano ai patti per rivederli, poi occorrerà il passaggio presso i consigli comunali e solo dopo sarà modificato lo statuto e quindi la governance. “Ho l’impressione che se ne riparlerà in autunno”, conclude un’altra fonte vicina agli azionisti.
D’altronde, lo stesso neo sindaco di Brescia, Emilio Delbono, subito dopo il suo insediamento, ha escluso il ricorso allo spoil system sui vertici della multiservizi, a seguito del cambio di colore politico alla guida della città, dando così più tempo per rivedere la governance della superutility lombarda.

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