In alternativa, i municipi di Milano e Brescia potrebbero procedere con uno snellimento dei due consigli. Il Comune di Brescia detiene una partecipazione del 27,5% in A2a e ha costituito un patto parasociale con il Comune di Milano (che detiene un altro 27,5%) che scade a dicembre. Una discussione sul cambiamento della governance è prevista durante questa estate.
“Il nuovo sindaco potrebbe proporre un completo cambiamento della governance, un passaggio dal sistema duale a un sistema tradizionale con solo un consiglio di amministrazione”, ipotizzano gli analisti di Kepler Cheuvreux (buy e target price a 0,83 euro), “o una diminuzione del numero di membri sia nel consiglio di sorveglianza (15, ndr) sia nel consiglio di gestione (8, ndr). Crediamo che le discussioni tra i due Comuni non porteranno a ulteriori problemi di governance. Il risultato dei colloqui potrebbe essere un sistema di governance più semplice e questo per noi è positivo”.
Per gli stessi analisti di Intermonte (outperform e target price a 0,75 euro) un’eventuale eliminazione del sistema duale e il ritorno a una governance tradizionale sarebbe una notizia positiva per il titolo, in quanto garantirebbe una riduzione dei costi e una maggiore efficienza e rapidità nei processi decisionali.
Gli analisti di Equita ritengono anche che la vittoria di un sindaco di sinistra possa favorire la ripartenza delle discussioni sul processo di aggregazione tra A2A-Iren ed Hera, tutte ormai gestite da sindaci di sinistra.
Difficile invece che si arrivi a un rimpasto del cda di A2a.
A Piazza Affari , al momento, il titolo cede l’1,17% scivolando a quota 0,6315 euro.
A2A, con Del Bono stop al sistema duale?
Secondo Milano Finanza, il neosindaco potrebbe scegliere per un'aggregazione tra consigli di amministrazione, con uno snellimento di burocrazia e costi.