A2A, ambiente a Brescia? Il sì di Tarantini

Disponibilità dell'azienda a creare il polo ambientale a Brescia. L'ha espressa il presidente del Cdg durante la commissione Società partecipate del Comune.

(red.) Il comune di Brescia condivide gli indirizzi emersi dal piano industriale al 2015 di A2A approvati la scorsa settimana dai vertici del gruppo, ma ribadisce che la sede naturale della divisione Ambiente che raggruppa tutte le attività nel settore della utility non può che essere a Brescia.
E su questo c’è la disponibilità dell’azienda espressa giovedì pomeriggio dal presidente del Consiglio di gestione, Graziano Tarantini, durante l’audizione alla commissione Società partecipate del Comune.
“Il piano approvato da A2A è al momento un piano di indirizzi sul quale c’è piena condivisione da parte di tutto il consiglio comunale”, ha detto il presidente della Commissione Aldo Rebecchi.
L’esponente del Pd ha poi aggiunto all’agenzia di stampa Reuters che “Tarantini condivide la richiesta di stabilire a Brescia la sede della divisione Ambiente, così come a Milano è normale che ci sia quella dell’Energia. Certo, bisogna superare alcune resistenze, ma riteniamo che la cosa sia fattibile”.
Al momento non è stata ancora presa una decisione formale sulla sede della divisione Ambiente da parte della superutility lombarda.
Via libera del consiglio di gestione di A2A anche  all’emissione di un bond fino a 1 miliardo di euro, nell’ambito del programma Emtn da 2 miliardi approvato a settembre. Un comunicato del gruppo riporta l’ok del consiglio “all’emissione di titoli obbligazionari fino ad un massimo di 1 miliardo di euro che saranno collocati presso investitori qualificati e di cui verrà richiesta l’ammissione alla quotazione presso la Borsa del Lussemburgo”. Nel dettaglio, è stato dato mandato al presidente Graziano Tarantini e al direttore generale Renato Ravanelli “di dare attuazione alla delibera e in particolare di stabilire le condizioni del prestito obbligazionario in base alle condizioni di mercato”.

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