A2A: Ranci presidente, addio al sistema duale?

Milano vuole un nuovo consiglio di amministrazione anziché due organi. Fausto Di Mezza, ex assessore bresciano al Bilancio, è vicepresidente.

(red.) L’assemblea di A2A ha nominato il nuovo consiglio di sorveglianza che resterà in carica nel prossimo triennio. Eletti i dodici candidati presentati dal Comune di Brescia e di Milano.
Presidente è il professore Pippo Ranci, l’ex presidente dell’Authority per l’Energia, a cui il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha deciso di affidare le redini della società. Fausto Di Mezza, ex assessore bresciano al Bilancio, è il vicepresidente. La nomina di Ranci è stata acconta con un sonoro applauso da parte dell’assemblea.
Mario Cocchi e Massimo Perona sono entrati nel Cds per la Carlo Tassara, mentre per i Comuni di Varese e Bergamo è stato eletto Marco Baga. Ranci sul tavolo ha trovato la richiesta pressante del comune di Milano perché la società abbandoni il sistema di governance duale. L’auspicio espresso dal direttore generale, Davide Corritore, è che già dalla prossima assemblea si possa votare un nuovo consiglio di amministrazione anziché i due organi – consiglio di sorveglianza e di gestione – del duale.
“Noi guardiamo ai curriculum non alle appartenenze politiche” ha detto Corritore, che per il futuro rassicura: “Non interverremo nella vita dell’azienda, cercheremo di essere assolutamente rispettosi dei ruoli, senza intrusioni e condizionamenti”.  Milano e Brescia si sono intanto trovate d’accordo nel proporre una linea di sobrieta sui compensi del cds, che scenderanno nel complesso di circa il 25%, dai 2,1 milioni di euro attuali.
L’assemblea ha commemorato l’ex presidente del consiglio di gestione, Giuliano Zuccoli, scomparso a febbraio, a cui sarà intitolata una centrale idroelettrica in Valtellina. Il direttore generale Renato Ravanelli, ha difeso le ragioni dell’accordo con Edf che ha consentito di prendere il controllo di Edipower. “A2A diventa il secondo operatore dell’energia in Italia”, ha detto, “è una società solida industrialmente, con un debito elevato ma sostenibile e sotto controllo.  L’operazione porterà un aumento del 20% del margine industriale nel 2012, con un utile in crescita quest’anno e ancor più significativamente nel 2012”. Per il futuro, chiude, “nell’energia non abbiamo piu’ necessita’ di fare investimenti, la crescita sarà nell’ambiente e nel teleriscaldamento”.

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