A Brescia la maglia nera per infortuni mortali

Nella nostra provincia, nel 2012, sono state 21 le vittime di incidenti avvenuti sui luoghi di lavoro. E' il numero più alto fra quelli rilevati in Lombardia.

(red.) Nel 2012 sono morti, sul territorio nazionale italiano, 1180 lavoratori (stima minima) di cui 622 sui luoghi di lavoro. Si arriva a superare il numero totale di oltre 1800 vittime se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere e sulle strade che sono considerati, per le normative vigenti, morti per infortuni sul lavoro a tutti gli effetti.
Sono i dati dell’Osservatorio Indipendente di Bologna che, dal 2008, monitora tutti gli infortuni lavorativi. Nella voce “morti sul lavoro”, viene spiegato da Carlo Soricelli dell’Osservatorio, rientrano “tutte le persone che perdono la vita mentre svolgono un’attività lavorativa, indipendentemente dalla loro posizione assicurativa e dalla loro età. Molte vittime non hanno nessuna assicurazione e muoiono lavorando in “nero”ed intere categorie non sono considerate morti sul lavoro”.
“Con i nostri dati siamo già in grado di fare un bilancio dell’anno appena passato”,  spiega l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro. “Le statistiche dell’Inail arrivano dopo alcuni mesi e registrano notoriamente un numero di morti inferiore al nostro dato. Qual è la ragione? L’Inail monitora solo i suoi assicurati e moltissimi morti sui luoghi di lavoro non sono assicurati: non lo sono gli anziani agricoltori schiacciati dal trattore (sono più di 100 anche quest’anno) e non lo sono i lavoratori che muoiono in nero anche in itinere, non lo sono i militari dell’Esercito. Probabilmente non sono assicurati all’INnail neppure i poliziotti e i carabinieri”.
La Lombardia ha 80 morti e ha già superato del 2,5% i morti dell’intero 2011, la provincia di Brescia con 21 morti risulta prima in questa triste classifica. Nell’anno precedente le vittime erano state 22.
“Brescia”, sottolinea l’Osservatorio, “è sempre ai vertici delle province con più morti sui luoghi di lavoro”, davanti a Bergamo (15 morti), Varese (10), Milano (7), Pavia e Lodi (5), Monza (3), Como e Lecco (2), Mantova (5), Sondrio (4).
“Non sono segnalati”, ricorda l’Osservatorio bolognese, “a carico delle province i lavoratori morti sul lavoro che utilizzano un mezzo di trasporto e i lavoratori deceduti in autostrada: agenti di commercio, autisti, camionisti, ecc.. e lavoratori che muoiono nel percorso casa-lavoro / lavoro-casa. La strada può essere considerata una parentesi che accomuna i lavoratori di tutti i settori e che risente più di tutti gli altri della fretta, della fatica, dei lunghi percorsi, dello stress e dei turni pesanti in orari in cui occorrerebbe dormire, tutti gli anni sono percentualmente dal 50 al 55% di tutti i morti sul lavoro”.
E’ l’agricoltura il settore “nero” per numero di decessi. Il 33,3 % delle vittime sul totale sono in questo comparto: 109 agricoltori sono morti schiacciati dal trattore e rappresentano oltre il 17% di tutti i morti sui luoghi di lavoro.
Anche a Brescia, sul totale di infortuni mortali, tre sono avvenuti utilizzando un mezzo agricolo.
All’edilizia appartiene invece il 29% delle vittime e la maggior parte dei decessi sono legati a cadute dall’alto. E’ avvenuto per ben otto volte nel Bresciano.

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