Tpl in crisi, una settimana per decidere tra Stato, Lombardia e Brescia

Ieri c'è stato un incontro con le scuole superiori. Settimana prossima vertice con il Governo e poi in prefettura.

(red.) Ieri, venerdì 11 dicembre, un incontro in videoconferenza tra l’ufficio scolastico territoriale di Brescia e i dirigenti delle scuole superiori bresciane di città e provincia. Lunedì 14 un altro vertice a distanza tra le regioni (Lombardia compresa) e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli. Infine, martedì 15 un altro vertice in prefettura a Brescia per chiudere la vertenza entro quella settimana.

Al centro il tema resta sempre quello del trasporto pubblico locale e che a cascata incide anche sugli studenti delle superiori che a partire dal prossimo 7 gennaio, in teoria, potrebbero tornare a fare lezione in presenza fino al 75%. Tuttavia, le difficoltà sono chiare visto che al massimo la capienza dei mezzi pubblici è al 50% e si dovrà ancora puntare sui doppi orari di ingresso e uscita. In ogni caso, dall’ufficio scolastico fanno anche sapere che quel 75% sarà raggiunto in modo graduale. Ma su tutto questo pesa il trasporto pubblico sul quale i fondi non sono a sufficienza. E con il rischio, per l’Agenzia del Tpl di Brescia, di cancellare un quarto delle corse.

Da una parte c’è la Lombardia che sopperisce agli scarsi finanziamenti statali con 1,6 miliardi di euro e dall’altra c’è Brescia che da tempo chiede più risorse proprio al Pirellone usando come riferimento ogni chilometro della metropolitana. Se il Governo dovesse dare 136 milioni di euro alla Lombardia, anche Brescia potrebbe far proseguire il servizio. Su questa partita si dovrebbe arrivare a un risultato finale entro la prossima settimana.

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