A Provezze una mandibola umana

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Macabro rinvenimento nei pressi di una galleria della statale. Non è dei Donegani. Che appartenga a Bruno Tiraboschi? 


(red.) Un altro macabro ritrovamento di resti umani è stato effettuato domenica mattina a Provaglio d’Iseo, in località Serignana non lontano da Provezze, in un bosco nei pressi della galleria Monte Cognolo della strada 510 Sebina. Un cercatore di funghi, mentre setacciava la zona, ha infatti scoperto per terra una mandibola umana ancora agganciata a una porzione di cranio. E' stato rinvenuto anche un anello con un ornamento a freccia.
Subito il pensiero è corso ai coniugi Donegani, uccisi il 30 luglio 2005 dal nipote Guglielmo Gatti (qui trovi la sentenza d’appello). Infatti non molto lontano da lì, il 22 gennaio 2006 è stato trovato il cranio di Aldo Donegani e qualche mese dopo (il 16 novembre) quello della moglie Luisa De Leo.
E’ vero che i corpi dei due coniugi assassinati non sono stati completamente recuperati, ma le mandibole ci sono entrambe. A chi appartiene quindi il frammento?
Sul basso Sebino e in Franciacorta si ricorda ancora un vecchio delitto risalente a 14 anni fa e rimasto senza colpevoli. In un giorno imprecisato all'inizio di ottobre del 1994, all’età di 52 anni, fu ammazzato Bruno Tiraboschi, barista abitante con la famiglia a Colombaro di Corte Franca. Tiraboschi semplicemente sparì una notte e di lui non si seppe più niente. Frequentatore dei tavoli da gioco e abituato a fare le ore piccole, l’ex gestore del bar Centrale di Iseo era probabilmente incappato in qualcosa di troppo grosso per lui. Il suo corpo venne ritrovato il 10 ottobre 1994 in due sacchi dell’immondizia alla Fascia d’Oro di Montichiari. Mancava la testa, che appariva tagliata di netto dal collo con una lama affilata usata da mani esperte.
Il tragico episodio è rimasto avvolto da un alone di mistero e l’ipotesi che il barista sia stato trucidato, per dare un esempio, da una banda di slavi alla quale doveva dei soldi non è mai stata dimostrata. Ora saranno i sanitari dell’Istituto di Medicina legale dell’ospedale Civile di Brescia a cercare di stabilire l’identità della persona alla quale appartiene la mandibola. Le indagini sono affidate al pm Simone Marcon.
Nell'agosto scorso il femore di una donna, la cui identità è rimasta ignota, è stato recuperato in una roggia dalle parti del Villaggio Badia, alla periferia Ovest della città (leggi l'articolo). Che questi nuovi resti umani siano collegabili a quel rinvenimento?

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