La Procura vuole i Vip a processo

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millemiglia.jpg"L'Aci ci ha rimesso". Nel mirino la gestione della corsa affidata alla bresciana Marva.


(red.) Per la "Mille Miglia connection" il 12 maggio prossimo saranno chiamati davanti al gup Lorenzo Benini del tribunale di Brescia alcuni tra i nomi più conosciuti dell’imprenditoria cittadina: l’ex presidente dell’Automobil club Giacomo Bontempi, gli ex consiglieri dell’Aci Giuseppe Lucchini e Vittorio Palazzani, i soci della Marva (l’azienda che ha gestito per anni la corsa storica Mille Miglia) Costantino Franchi, Vincenzo Ziletti e Gino Danieli. Con loro tutto il vecchio consiglio direttivo dell’Aci di Brescia: Tullio Castelli, ex presidente dell’Ordine degli avvocati, Flaminio Valseriati, Dante Anselmi, Vincenzo Bonometti, Sergio Moreschi, Eugenio Fontana e anche Mario Gorlani, legale dell’Aci.
Per tutti questi vip bresciani il procuratore aggiunto Fabio Salamone ha chiesto il rinvio a giudizio per le vicende legate a una presunta gestione un po’ troppo privata della corsa storica più famosa del mondo. L'inchiesta è stata chiusa nel novembre scorso (vedi l'articolo). Vengono contestati a vario titolo reati come la turbativa d’asta e l’abuso d’ufficio.
Tutta la vicenda ruota attorno al ruolo dei primi sei indagati che, secondo l’accusa, per anni avrebbero manovrato l’assegnazione e la gestione della corsa senza che l’Aci (proprietaria del marchio Mille Miglia) guadagnasse in proporzione al denaro che l’avvenimento muoveva.
I fatti contestati risalgono all’anno Duemila e al periodo tra il 2002 e il 2006. La remunerativa oranizzazione della corsa sarebbe stata affidata in gestione alla Marva senza effettuare alcuna gara. Nonostante un palese (secondo la Procura) conflitto d’interessi, visto che i consiglieri dell’Aci Palazzani e Lucchini erano anche soci della stessa Marva (leggi qui una ricostruzione).
Quando nel 2006, per la prima volta dopo l’esposto di un gruppo di soci dell’Aci, la Mille Miglia fu messa in gara, apparve chiaro a quanti soldi l’Automobil club di Brescia avesse rinunciato in passato. Marva offrì infatti 525 mila euro (mentre prima ne pagava 150 mila) e una cordata ligure concorrente si fece avanti rilanciando addirittura oltre il milione di euro.
Nonostante l’offerta superiore, però, fu Marva a vincere la gara in prima battuta a causa della decisione del consiglio dell’Aci di privilegiare il "criterio della gestione del marchio". Secondo la Procura anche questa decisione fu pilotata dagli indagati principali. Ci furono ricorsi e controricorsi che rischiarono di far saltare la Mille Miglia, che si svolse solo grazie alla mediazione dell’allora sindaco Paolo Corsini. All’Aci la Marva dovette però versare 756mila euro. Quella del 2007 fu comunque l’ultima edizione "bresciana" della celebre corsa, che fino al 2012 resterà affidata alla cordata ligure.
Bontempi, Palazzani, Lucchini, Franchi, Ziletti e Danieli furono anche arrestati ai domiciliari nel settembre 2007 (leggi qui) e poi rilasciati (vai all'articolo).

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