Villa dei Colli, Alberti (M5S): “La riabilitazione resti pubblica sul Basso Garda”

(red.) «Sul reparto di riabilitazione dell’ospedale Villa dei Colli di Lonato si sta consumando una delle pagine più buie dell’ASST del Garda. E a farne le spese saranno come sempre pazienti e personale sanitario». A dirlo è Ferdinando Alberti, consigliere regionale M5S.
«Ho depositato un’interrogazione rivolta all’assessore al Welfare Letizia Moratti dove ho ricordato alla Regione tutti i disservizi creati dall’ASST del Garda all’ospedale di Lonato nel corso degli ultimi anni arrivando fino ai più recenti avvenimenti, dimostrando come vi sia un chiaro intento di distruggere un’eccellenza pubblica del territorio a favore esclusivamente del privato».

«Il piano di dismissione – puntualizza Alberti – era cominciato già con il precedente Direttore Carmelo Scarcella. All’inizio del suo mandato aveva già stabilito di voler sopprimere il reparto di degenza riabilitativa con la decisione di non ripristinarlo al termine della ristrutturazione della struttura di Lonato. Le pressioni da parte dell’utenza e la concomitanza delle elezioni amministrative hanno portato a un ripensamento, almeno a parole, dello stesso Scarcella che, insieme all’allora Assessore Gallera, aveva promesso che alla riapertura dell’ospedale di Lonato l’intero reparto di riabilitazione sarebbe tornato in piena funzione».

«Con l’arrivo di Alparone alla dirigenza dell’Azienda sanitaria è stata messa una pietra tombale sulla questione, visto che da subito lo stesso Alparone ha dichiarato di non volere più il reparto di riabilitazione nell’ospedale di Lonato dopo la ristrutturazione. Questa decisione porterà il territorio del Basso Garda a rimanere scoperto, almeno nel pubblico, di un servizio fondamentale costringendo i pazienti a percorrere numerosi chilometri per raggiungere l’ospedale di Leno o in alternativa a ricorrere al privato, convenzionato e non, oppure a rinunciare alle cure».

«Ciò che lascia alquanto perplessi è il fatto che nei giorni in cui il Direttore Alparone si accingeva a comunicare la sua decisione, veniva pubblicata una delibera a sua firma con la quale l’ASST del Garda autorizzava, a favore del concessionario Villa Gemma, l’estensione del periodo di concessione della gestione dell’Unità Operativa di Riabilitazione Specialistica dell’ASST del Garda di 123 giorni per un valore di produzione di 1.315.257 euro e contemporaneamente la non richiesta di alcun canone di concessione relativamente a tale periodo. Le motivazioni sarebbero legate al fatto che dall’1 giugno 2019, data della stipula del contratto di concessione, e fino al 31 dicembre 2021, il concessionario Villa Gemma aveva accumulato un passivo di 1.316.653 euro, senza però specificare le cause di questo passivo. I passivi per le tre annualità nel periodo non Covid, ossia nei primi sette mesi del 2019, era già di circa 300 mila euro. Questo significa che c’è stata una valutazione economico finanziaria completamente errata da parte del concessionario, che si sarebbe aggiudicato la gara ben sapendo di non poter rispettare l’offerta da esso stesso formulata, con la complicità dell’ASST nel momento in cui non ha valutato l’inconsistenza dell’offerta. Oggi si pone rimedio all’errore coprendo i debiti del privato con denari pubblici e quindi con la conseguenza di un possibile danno erariale. Tra le altre cose, tutto questo accadeva lo stesso giorno che l’Assessore Moratti faceva visita, con tanto di complimenti, alle strutture private Villa Gemma e Villa Barbarano mentre Alparone deliberava la copertura con denari pubblici di un buco di bilancio di quelle stesse strutture. Pochi giorni dopo il Direttore dell’ASST avrebbe comunicato pubblicamente che non ci sarebbe mai più stato un reparto di riabilitazione pubblico né a Prevalle né a Lonato. Proprio su questo punto ho chiesto alla Vicepresidente di Regione Lombardia se sia al corrente della situazione finanziaria di Villa Gemma e Villa Barbarano e se non ritenga, anche a tutela della propria immagine, di dover prendere le distanze dall’operato di Alparone».

«Tutto il territorio del Basso Garda non può permettersi di perdere un’eccellenza come la riabilitazione di Lonato – conclude Alberti –. Non è una questione che si può ricondurre al semplice contrasto tra sanità pubblica e privata. In ballo c’è la salute dei cittadini. E le strutture private, oggi ritenute un’eccellenza da tutta la parte politica che governa la Regione, hanno dimostrato di non poter competere con quello che ha dato sino ad ora il reparto di riabilitazione di Lonato, struttura pubblica, ai propri pazienti».

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