Sanità, Azione: “Una non-riforma fatta sulla pelle dei cittadini”

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(red.) Il Consigliere Regionale Niccolò Carretta mette le mani avanti e avverte: “Non ci faremo prendere in giro da un maxi-emendamento in Aula da parte della Giunta che, all’ultimo e all’improvviso, cambierebbe tutto. Ho personalmente predisposto più di 50 proposte, costruite sul territorio, con gli operatori, con i medici e gli enti del Terzo Settore per provare a cambiare la direzione di una Legge che di riforma ha solo il nome e che si appresta ad arrivare in Aula senza nessun margine di modifica significativo. Oltre alle pochissime risorse proprie di Regione Lombardia messe in campo, se commisurate con il quantitativo in arrivo dal Governo e dal PNRR, viene davvero da chiedersi quale sarebbe stata la riforma Fontana-Moratti senza l’Unione Europea e il Piano di rilancio del Governo Draghi; infatti, le novità che saranno introdotte, come le case della salute e gli ospedali di comunità, così come tutte le misure che rafforzeranno la medicina di territorio testimoniano le grandissime lacune di Regione Lombardia in questo campo ritenuto, dopo la Pandemia, sempre più fondamentale e che necessita di ingenti investimenti. Non posso essere soddisfatto del trattamento rifilato agli stakeholders che, dopo essere stati ascoltati in Commissione e dopo aver recepito le loro richieste, sono stati accantonati dalla Maggioranza in nome di un’idea di riforma già preimpostata e per nulla volta al cambiamento”.

Secondo Monica Lippa, Coordinatrice del Gruppo Sanità per la provincia di Brescia “la riforma dovrebbe essere l’occasione per portare sul territorio i servizi ad oggi concentrati negli ospedali e per riformulare la medicina di base in termini di servizio cerniera tra le prime cure, le cure intermedie e le cure ospedaliere. Per fare ciò, ha aggiunto Monica Lippa, “è necessario investire non solo nell’allestimento dei presidi territoriali, ma anche e soprattutto nella telemedicina e nell’interoperabilità dei dati, in modo che ogni operatore sanitario possa accedere alle informazioni del paziente in modo esaustivo e completo, ed in modo che il paziente abbia la possibilità di ottenere consulto e piccole prestazioni di tele-monitoraggio senza spostarsi da casa propria. Inoltre, elemento fondamentale per combattere il trend dell’aumento esponenziale dei costi sociali dovuti all’invecchiamento con cronicità della popolazione è la prevenzione: bisogna puntare sulla medicina di iniziativa ed incentivare l’attività fisica e la corretta alimentazione”.

Per Carretta, “Un aspetto positivo che raccolgo da questa giornata è sicuramente relativo alle approvazioni degli emendamenti relativi alle cure palliative e al ruolo delle farmacie sul territorio, che saranno maggiormente coinvolte e che potranno fungere da vero presidio territoriale in sostegno ai medici di base. Sul resto delle mie proposte, come lo sviluppo della telemedicina, il salvataggio della sanità di montagna, il supporto ai medici di base, la riorganizzazione delle ATS e la sanità di prossimità, ma anche il potenziamento del piano di prevenzione, continuerò la mia battaglia per una sanità davvero di tutti in Aula. Stakeholders ascoltati e poi subito accantonati. La matrice conservatrice di questa Riforma sarà il punto cruciale per cui già oggi possiamo dire di aver perso una grandissima occasione di rinnovamento e sviluppo. L’esclusione degli emendamenti relativi al coinvolgimento delle Associazioni dei pazienti è un passo falso che, senza motivazioni politicamente valide, blocca un percorso concreto di avvicinamento all’approccio One Health. Un vero peccato e un primo grande errore in vista della votazione definitiva in Aula da novembre”.

Per Monica Lippa, “se la maggioranza non accoglierà gli emendamenti operativi proposti da Azione e non prevederà le percentuali di budget minime da stanziare per garantire l’attuazione di tali obiettivi, la revisione della legge sulla sanità lombarda rischia il risultato di una scatola apparentemente ben confezionata ma in realtà del tutto vuota”.

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