Stop alla caccia, “la superficialità di Regione Lombardia”

(red.) Come prevedibile, il Tar Lombardia, nella vertenza che vedeva contrapposti l’Associazione Lega per l’Abolizione della Caccia (Lac) Onlus e Regione Lombardia,  dà il via libera al proseguimento della stagione venatoria ma imputa alla Giunta tutta la serie di errori che hanno portato alla lite.

“Dal dispositivo”, commenta il consigliere regionale del Pd Gianni Girelli, “si evince infatti che il pasticcio del ricorso sia imputabile solo ed esclusivamente alla superficialità amministrativa dimostrata da Palazzo Lombardia. Quest’anno infatti era risaputo che le direttive per la caccia emanate da Ispra sarebbero state più stringenti. Per avere il via libera, dunque, sarebbe stato sufficiente leggere i documenti. Invece, a dispetto di competenza e buon senso, Regione Lombardia ha deliberato un atto amministrativo (calendario venatorio integrativo) con ritardo e a caccia già aperta, circostanza che nel mondo venatorio aveva già creato qualche allarme.

Che serva il dialogo all’interno di un ente regionale è fin troppo ovvio, soprattutto alla luce di simili disagi. Perché non dimentichiamo che a subire il danno economico sono stati i tanti cacciatori lombardi che, dopo aver regolarmente versato a Regione Lombardia le tasse per poter esercitare un diritto, si sono visti depredati di quel diritto”.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.