Fiume Oglio: pesce siluro, tra contenimento e valorizzazione commerciale

L'idea dell'assessore Rolfi è di lavorare su questi due binari per un pesce considerato pericoloso per l'ecosistema locale.

(red.) “Grazie alla collaborazione tra Regione Lombardia e Parco Oglio Nord nel 2020 sono stati catturati e smaltiti 448 esemplari di siluro lungo l’asta del fiume Oglio, tra le province di Brescia, Bergamo e Cremona. Un risultato importante che certifica la bontà del percorso intrapreso per la tutela delle specie autoctone, dell’ecosistema e dell’attività dei pescatori. Quest’anno la Regione Lombardia ha investito 150 mila euro su tutto il territorio regionale per attività di contenimento di questa specie. I risultati sono ottimi, ma per essere efficaci dobbiamo proseguire nel percorso che porta anche alla valorizzazione della carne di questo pesce”. Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi, presentando i dati del 2020 relativi al contenimento del pesce siluro nel fiume Oglio. “Parallelamente, con i pescatori professionisti del lago d’Iseo abbiamo definito le modalità per la pesca professionale del siluro nel Sebino stabilendo periodi e strumentazione. Questo è fondamentale per contenere ulteriormente la diffusione di questa specie aprendo anche alla valorizzazione commerciale della carne di siluro, visto che alcuni ristoranti hanno già aderito inserendo il prodotto nel menù”.

Come modalità di intervento è stata utilizzata l’elettropesca, che consiste nella somministrazione di un campo elettrico al fine di catturare i pesci, effettuata solo da personale autorizzato e notificando l’attività agli enti competenti.
“Grazie all’esperienza degli anni scorsi abbiamo affrontato alcune difficoltà tecniche proprie del Fiume Oglio, come la presenza di numerosi sbarramenti che frammentano l’asta fluviale e la scarsa urbanizzazione che limita l’accessibilità con le imbarcazioni utilizzate per l’elettropesca. Nel 2020 infatti abbiamo raggiunto un obiettivo numerico e di biomassa decisamente significativo. Il fiume Oglio mantiene ancora oggi un popolamento ittico di elevata qualità, messo in pericolo da questo predatore che si adatta anche a condizioni ambientali non ottimali” aggiunge Rolfi.

“Le attività hanno consentito, oltre a un significativo prelievo, anche di accrescere le competenze tecniche per la programmazione di interventi futuri. Vogliamo effettuare operazioni che garantiscano efficacia, selettività e sicurezza degli interventi. Nel tratto medio-basso, luogo di riserve naturali, sono ancora ben presenti specie quali alborella, cavedano, pigo, tinca, scardola e triotto: proprio questo elemento giustifica la continuazione delle attività lungo tutta l’asta fluviale” conclude l’assessore.

“La presenza del siluro nel Fiume Oglio rappresenta da anni una costante minaccia in continuo aumento; le capacità predatorie di questa specie generano effetti devastanti sia sulla fauna ittica che per le specie di mammiferi che vivono sul fiume. – ha aggiunto il presidente del Parco Oglio Nord, Luigi Ferrari – Durante le catture sono stati prelevati esemplari di dimensioni notevoli anche presenti nelle rogge adiacenti al fiume. Gli interventi volti al contenimento del siluro dovranno continuare anche nei prossimi anni, auspicando in un aumento delle risorse economiche, che garantiranno un’azione più efficace di contenimento. In questa azione Parco e Regione continueranno a lavorare sinergicamente come fatto in quest’ultimo triennio.

TRATTO 1: OGLIO A CASTELLI CALEPIO – CAPRIOLO

Numero esemplari catturati 114

TRATTO 2: OGLIO A PALAZZOLO SULL’OGLIO

Numero esemplari catturati: 49

TRATTO 3: OGLIO A RUDIANO –PUMENENGO

Numero esemplari catturati: 87

TRATTO 4: OGLIO DA PUMENENGO A SONCINO

Numero esemplari catturati: 32

TRATTO 5: CANALI DI TORRE PALLAVICINA

Numero esemplari catturati: 129

TRATTO 6: OGLIO A PONTEVICO – ROBECCO D’OGLIO

Numero esemplari catturati: 37

Totale: l’intervento effettuato ha consentito la cattura e la rimozione complessiva di 448 esemplari, per un peso complessivo di circa 1752 kg

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