Siccità; se non piove è rischio crisi idrica

Così Alessandro Folli, presidente Unione regionale bonifiche irrigazione miglioramenti fondiari. A rischio le colture lombarde, il 15% del Pil nazionale.

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    (red.) “Il quadro è abbastanza critico e se entro una settimana il tempo non andrà a cambiare credo che entreremo nella fase della crisi idrica e quindi la mancanza di acqua”.

    Così Alessandro Folli, presidente Unione regionale bonifiche irrigazione miglioramenti fondiari a Radio 24. Folli poi spiega: “La situazione che stiamo vivendo oggi è un po’ la situazione che si è verificata negli ultimi anni quando nel periodo autunnale e nel primo periodo invernale non abbiamo precipitazioni e questo mette in estrema difficoltà non solamente la “bacinazione” dei laghi, ma anche quello che è lo stato ambientale”.

    Rispetto ai valori della media stagionale Folli sottolinea: “L’acqua è sotto di media di 60 cm sul lago Maggiore qualcosa in più sugli altri laghi lombardi”, e aggiunge: “L’unica cosa positiva tra virgolette è che quest’anno nel mese di ottobre un po’ di neve in alto è venuta e quindi con il freddo è ferma, ma questo potrebbe provocare qualche problema nel momento in cui ci fosse un cambiamento e si tornasse ancora all’aumento delle temperature, quindi la riserva d’acqua della neve – i rubinetti che noi abbiamo sulle Alpi – potrebbe scivolare e andare via”.

    I problemi che potrebbe generare la crisi idrica sono di tipo economico e Folli spiega: “Quello che interessa di più è la preparazione delle culture agricole nel Piemonte, nella Lombardia e nel Veneto. Si tenga presente che la regione Lombardia è la regione che produce il 15% del PIL dei prodotti per tutto il territorio nazionale, l’altro dato è la produzione di riso che è per il 90% tra Piemonte e Lombardia. Se manca l’acqua è chiaro che le perdite diventano disastrose non solamente sul comparto agricolo, ma anche su tutto il comparto ambientale”.

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