‘Lombardia, Lombardia’, ecco l’inno

Scritta da Mogol e Lavezzi, la canzone del Pirellone celebra i 'valori' regionali, partendo da note autobiografiche degli autori.

inno-lombardia-mogol(red.) Si intitola ‘Lombardia, Lombardia’ la prima versione dell’inno per la Regione Lombardia firmata da Mogol e messa in musica da Mario Lavezzi: i due artisti l’hanno tenuta a battesimo nell’aula del Consiglio regionale, dove è stata fatta ascoltare a tutti i consiglieri lombardi (qui il link all’audio).
Il testo della canzone vuole evidenziare i ‘valori’ della Lombardia, partendo da note autobiografiche degli autori. La versione ascoltata lunedì al Pirellone è un demo, quindi un provino cantato da Lavezzi anche con Pino Mango. C’è chi ha confrontato questo inno con una canzone del 1991 con la stessa musica di Lavezzi dedicata allora a Chico Mendes, sindacalista brasiliano assassinato.
«L’abbiamo detto subito, non ho mai taciuto questa cosa – ha ribadito Mogol-. Quella musica mi dava molta emozione, era difficile trovarne una così potente. Oltretutto quella canzone non era conosciuta ed è diritto degli autori utilizzarla».
Il motivo, secondo il governatore Roberto Maroni, «è di quelli che rimangono in testa, con una bella musica orecchiabile e un testo splendido». «Ora – ha aggiunto – il giudizio spetta ai cittadini lombardi. Quella di oggi è solo un’anteprima, alla quale seguirà, se verrà approvato, la presentazione ufficiale, magari in occasione della Festa della Lombardia il 29 maggio».
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Per me l’inno della Lombardia è promosso a pieni voti. Anzi, con lode. Un testo carico di passione ed emozione, con una musica orecchiabile, ma non banale». Così la bresciana  Viviana Beccalossi, assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo della Regione Lombardia, ha commentato il brano presentato in Consiglio regionale.
«So di essere di parte – ha aggiunto l’assessore -: infatti conosco Giulio da molti anni, ho trascorso delle vacanze insieme a lui e, anche di recente, ho vissuto una intensa esperienza nella comunità di recupero di Don Pierino Gelmini ad Amelia, per parlare di ludopatia. So quanta passione Giulio metta, non solo quando scrive il testo di un brano, ma più, in generale, quando sposa un progetto».
«So anche – ha chiosato Viviana Beccalossi – che, in questo caso, l’attenzione è stata davvero ai massimi livelli, perché si trattava di raccontare la sua terra anche attraverso i ricordi della sua gioventù».

 

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